Aifa, quali sono i farmaci con cui si curano gli italiani

“I farmaci oncologici per la prima volta nel nostro paese superano quelli per il sistema cardiovascolare in termini di spesa pubblica, arrivando a circa 3 miliardi e con un trend di crescita del +10%”. A parlare così oggi, aprendo la presentazione del rapporto Osmed 2014 è stato il Direttore dell’Aifa Luca Pani, specificando come i consumi e la spesa farmaceutica totale in Italia sono in lieve ma costante aumento.

“I dati, riferiti ai primi 9 mesi del 2014”, continua Pani: “confermano tuttavia il primato in termini di consumo per i farmaci per il sistema cardiovascolare seguiti da quelli dell’apparato gastrointestinale e metabolismo, farmaci per il sangue e gli organi emopoietici, sistema nervoso centrale ed infine quelli per il sistema respiratorio”. Avvicinandoci ai numeri, scopriamo che ogni italiano acquista in media circa 23 confezioni di farmaci, di cui 14 in convenzione, per un totale di 19,9 miliardi di euro di spesa farmaceutica nazionale, il 75,6% dei quali rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale (Ssn).

“I cittadini usano più farmaci ma li pagano meno grazie all’aumento del consumo degli equivalenti”, commenta Pani. Secondo il rapporto il 70,4% dei farmaci assunti ogni giorno è costituito da medicinali a brevetto scaduto, che rappresentano anche oltre la metà della spesa e il cui consumo è in costante aumento e per i quali, continua il direttore dell’Aifa: “Si osserva una forte variabilità regionale con differenze di spesa del 20% tra le regioni”. Le disomogeneità territoriali vengono ben sottolineate dal rapporto e sono, a parere del Ministro Beatrice Lorenzin, che ha partecipato alla presentazione del rapporto, tra i principali fattori di preoccupazione.

Anche in tema di vaccini, seppur i dati riferiti non siano ancora completi, la frammentazione territoriale pesa enormemente. Le stime indicano una riduzione del 20/30% di vaccinazioni con differenze territoriali che variano dal 5 al 50%. “Su un argomento che si basa su una strategia nazionale, spiega Pani, questa variabilità è un elemento di sicura riflessione da parte dell’agenzia ed è difficile da giustificare”.

Tra gli altri elementi di novità del rapporto, il consumo di antibiotici in regime di assistenza convenzionata, che ha registrato una riduzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente del -4,0%. Le maggiori riduzioni sono state registrate in Liguria (-7,8%), Toscana (-7,0%) e nella Provincia Autonoma di Bolzano (-6,8%).

“L’analisi dei dati OsMed ci consente di riscontrare ancora importanti sacche di inappropriatezza nell’uso dei farmaci per il trattamento dell’ulcera e dell’esofagite, ma anche nell’uso degli antidiabetici. Per quanto riguarda l’aderenza ai trattamenti farmacologici, ampi margini di miglioramento riguardano sia gli antidepressivi che i farmaci per i disturbi ostruttivi delle vie respiratorie”. I dati del Rapporto commentati da Pani indicano che la soglia di sopportazione del dolore sembra essersi modificata: il tapentadol è infatti tra i primi 30 principi attivi per maggior variazione di spesa convenzionata rispetto al 2013 (+38,5%). L’aumento dell’uso dei farmaci antidolorifici varia lungo lo stivale: al nord si osserva un aumento degli oppioidi e al sud dei Fans. “Al sud, conclude Pani, aumenta anche l’uso degli inibitori di pompa, con un’inapropriatezza prescrittiva di quasi un caso su due”.

La spesa privata, comprendente tutte le voci di spesa sostenute dal cittadino, ha registrato una riduzione del -0,1% rispetto allo stesso periodo del 2013, ammontando a 5.963 milioni di euro. La riduzione della spesa dei cittadini per l’acquisto di medicinali di classe C con ricetta medica (-1,8%) e della spesa per i farmaci di automedicazione (-0,5%) è stata controbilanciata dall’aumento della spesa per compartecipazioni nell’acquisto dei medicinali (+4,4%).

Il rapporto inoltre propone un focus specifico sulla spesa per i medicinali somministrati nell’ambito dell’assistenza ospedaliera e ambulatoriale, che appare in crescita del +5,6% rispetto al 2013 e ammonta a 108,8 euro pro capite. In media sono state somministrate ogni giorno 159,4 dosi ogni mille abitanti, in aumento del +4,3% rispetto all’anno precedente. I principi attivi a maggiore incidenza sulla spesa farmaceutica ospedaliera sono trastuzumab, rituximab, bevacizumab e bortezomib, tutti impiegati in oncologia. Tra i 30 farmaci a maggiore incidenza compaiono anche 4 principi attivi di farmaci per le malattie rare, 3 dei quali per disfunzioni del metabolismo.

In tema di spesa farmaceutica si è parlato anche di terapie innovative, per le quali è previsto un fondo ad hoc di circa un miliardo per il prossimo biennio. Sofosbuvir, che usufruisce del fondo, è stato attualmente somministrato a circa 30 pazienti e solo in 6 regioni italiane, fatto scandaloso, a detta del Ministro Lorenzin.

Credits immagine: Aurelio Asiain/Flickr CC

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