Altra sonda in cerca di vita

L’ultima arrivata a esplorare il Pianeta Rosso è la sonda della Nasa chiamata Mars Reconnaissance Orbiter (Mro) che, partita nello scorso mese di agosto da Cape Canaveral, in Florida, ha incominciato orbitare come previsto intorno a Marte a circa 320 chilometri di distanza nel punto più vicino dalla sua superficie. Dopo un periodo di silenzio radio, durante il quale si era temuto per il peggio, la sonda ha riniziato ad emettere segnali, accolti con grande entusiamso al Jet Propulsion Laboratory di Pasadena. L’orbiter ha raggiunto gli altri rover e satelliti lanciati su Marte, ossia il Mars Global Survivor e Odyssey, realizzati dalla Nasa, e Mars Express dell’Agenzia spaziale europea (Esa). Se tutto andrà secondo i piani, la missione durerà due anni, nei quali Mro potrà fornire informazioni molto più dettagliate di quante finora disponibili, grazie a una camera capace di scattare fotografie a risoluzioni fino a sei volte superiori. Se nelle precedenti missioni, si potevamo fotografare al massimo oggetti sulla superficie di Marte delle dimensioni di un autobus, la nuova sonda permetterà di rilevare oggetti delle dimensioni di un tavolino da caffè. Un tale miglioramento potrebbe permettere di verificare se vi sono sorgenti di acqua sul pianeta. Inoltre la Mro avrà il compito di individuare possibili zone di atterragio per future missioni spaziali sul pianeta. (a.l.)

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