Categorie: Vita

Anche i dinosauri avevano i pidocchi

Lanciato a tutta velocità all’inseguimento di una preda, un Velociraptor è costretto a interrompere la sua falcata per un prurito irresistibile: sono i pidocchi che si muovono tra le sue piume. Probabilmente accadeva davvero ai tempi del Cretaceo, perché, secondo alcuni ricercatori dell’Università dell’Illinois i dinosauri potrebbero essere stati i primi animali a dare ospitalità ai fastidiosi parassiti.

Dall’analisi dei fossili e dalla comparazione con il Dna delle specie attuali, l’ornitologo Kevin Kohnson e i suoi colleghi – che hanno pubblicato i risultati delle loro ricerche su Biology Letters – sono riusciti a ricostruire, per ora solo in parte, l’albero genealogico degli insetti. Quel che basta però per poter affermare che i pidocchi esistevano già prima della scomparsa dei dinosauri 65 milioni di anni fa e che sicuramente, allora come oggi, si annidavano tra peli e piume di animali.

Il che fa pensare a due cose, non in contrasto tra loro. Prima di tutto che una rappresentanza di uccelli e mammiferi esistesse prima dell’estinzione di massa, confutando chi ritiene che la loro diversificazione sia iniziata solo dopo che i dinosauri tolsero il disturbo. E in secondo luogo che, data la massiccia presenza di pidocchi riscontrata nei fossili, soprattutto di uccelli, probabilmente gli insetti avevano afflitto anche i loro progenitori, i dinosauri pennuti.

L’intenzione dei ricercatori dell’Illinois è di ripercorrere la storia dell’evoluzione attraverso i pidocchi, visto che dove c’è un parassita ci deve essere chi, suo malgrado, lo accoglie. Il rapporto tra l’insetto che vuole imporre la sua presenza e l’animale che cerca di liberarsene è talmente stretto, infatti, che la storia dell’uno coincide con quella dell’altro. Si sa, per esempio, che i pidocchi hanno affinato negli anni specifiche strategie per adattarsi alle caratteristiche dei singoli animali e vanificare ogni tentativo di ribellione: ali allungate per aggrapparsi saldamente alle piume o solchi sulla testa per agganciarsi ai peli. Una specializzazione che impedisce ai pidocchi di trasferirsi con facilità dal piumaggio di un uccello alla pelliccia di un mammifero.

Per questo ripercorrere a ritroso le mutazioni genetiche dei pidocchi può dirci molto sull’evoluzione anche degli animali che li hanno dovuti subire.

Riferimenti: Biology Letters doi:10.1098/rsbl.2011.0105

Giovanna Dall'Ongaro

Laureata in filosofia ha curato l’ufficio stampa dell'Ente Nazionale Protezione Animali e collabora come free lance con diverse testate, tra cui 50&Più (Confcommercio),L'Espresso, La Macchina del Tempo. Dal 2003 fa parte della redazione di Sapere.

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  • Già Robert Bakker parlava di parassiti dei dinosauri e della pulizia loro fatta da uccelli. Si veda il suo Raptor red

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