Approvata la Convenzione di Aarhus

Le decisioni sullo stato delle acque, dell’aria o del terreno non saranno più appannaggio soltanto dei governi: anche i cittadini potranno dire la loro. Lo ha stabilito un trattato – che molti definiscono rivoluzionario – sui “diritti ambientali”, firmato ieri da 35 Stati che vanno dall’Europa all’Asia centrale. E’ la Convenzione di Aarhus, seconda città della Danimarca, dove si è svolto il summit dei ministri ambientali di 52 nazioni. I governi si sono impegnati a fornire informazioni precise sullo stato dell’ambiente, in modo che chiunque possa formarsi una coscienza e una capacità critica su temi come l’inquinamento o la distruzione degli ecosistemi. “La critica è essenziale in ogni democrazia”, ha affermato Sveden Auken, il ministro dell’ambiente danese. E la sua politica è stata appoggiata dalla maggioranza delle nazioni europee, che si riservano di stabilire in quale modo applicare i principi riconosciuti. Nella Ue, solo la Germania non si è dichiarata favorevole all’iniziativa, non approvando che l’opinione pubblica, o una lobby, possa influenzare decisioni in un campo, per esempio, come quello degli alimenti geneticamente modificati.(m.c.)

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