Articolo 71, svista o inganno?

Le costruzioni realizzate illegalmente su territorio statale non potranno essere cedute ai comuni e, da questi, vendute ai privati. Un emendamento, quello proposto da Tommaso Foti di An alla Commissione ambiente della Camera, riapre la polemica sull’articolo 71 della Finanziaria 2002. Nei giorni scorsi, le associazioni ambientaliste avevano accusato il governo di legalizzare con questo provvedimento l’abusivismo edilizio, di svendere il demanio pubblico e di provocare uno scempio ambientale. Alcuni membri dell’esecutivo avevano, perciò, promesso di cancellarlo, tanto che la Commissione finanze del Senato aveva recentemente approvato un emendamento che ne prevedeva la cassazione. Ora, però, grazie alla modifica introdotta dal deputato di An, i gestori di alcuni stabilimenti balneari e taluni sindaci potrebbero legittimamente comprare o vendere le spiagge. Non solo: gli abusi edilizi non accertati dalle forze dell’ordine potrebbero continuare a esistere e i loro costruttori rimanere impuniti. “Quello che preoccupa”, ha spiegato Ermete Realacci, presidente di Legambiente, “è il motivo che spinge la maggioranza ad emendare un provvedimento che tra breve dovrà essere cancellato. Nessuno si mette a ritinteggiare una casa sapendo che dovrà in breve tempo demolirla. A meno che sappia che la demolizione non ci sarà”. (d.d.v.)

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