Si chiama Sindrome da palazzo malato e si manifesta con nausee, mal di testa, irritabilità, e vertigini. A studiare questa patologia, che colpisce soprattutto gli abitanti dei Paesi industrializzati – circa il 20 per cento secondo le stime dell’Organizzazione mondiale della sanità – è stato Giuliano Bressa, docente di Tossicologia ambientale dell’Università di Padova. I sintomi si manifestano tra le pareti domestiche e negli uffici dove è presente un’alta concentrazione di alcune sostanze tossiche come formaldeide, amianto, fumo passivo, prodotti della combustione dei fornelli. E ancora solventi sprigionati da tappezzerie o moquette, acari della polvere, e funghi e batteri annidati negli umidificatori e nei filtri dei condizionatori. Queste sostanze sono presenti anche nell’atmosfera esterna, ma in concentrazioni tali da non causare problemi alle persone. Tra i fattori che scatenano la sindrome ci sarebbe inoltre il ridotto ricambio dell’aria, il rumore, le vibrazioni, l’impiego di materiali sintetici per la struttura degli edifici e per l’arredo. Ma anche l’uso di computer, fotocopiatrici e macchine elettroniche, l’uso di sostanze chimiche per l’igiene. Quali sono allora i rimedi? La sindrome da palazzo malato può essere attutita eliminando le fonti interne di inquinamento e riducendo le emissioni. Ma anche aumentando la frequenza dei ricambi d’aria, curando la manutenzione dei sistemi di condizionamento e mantenendo i locali in un buono stato igienico. Infine utilizzando alcune piante d’appartamento che assorbono le sostanze inquinanti. Tra queste: il Ficus che è un mangiafumo, il Filodendro, la Dracena e il Photos che purificano l’aria ed emettono ossigeno. (p.c.)
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