Salute

Batteriofagi, la prima vittoria contro l’antibiotico-resistenza

Oggi i batteriofagi, virus che uccidono i batteri, sono riusciti a trattare un’infezione micobatterica resistente agli antibiotici. Si tratta della prima volta un trattamento di questo genere si dimostra efficace e sicuro contro batteri multiresistenti, quelli contro cui le armi per combatterle scarseggiano. A darne notizia uno studio pubblicato sulle pagine di Nature Medicine.

I batteriofagi, killer di batteri

I batteriofagi sono speciali virus che utilizzano i batteri, e non le cellule di un organismo, come ospiti per riprodursi. Utilizzare un virus per combattere un’infezione potrebbe sembrare un controsenso; nel caso dei batteriofagi, tuttavia, questa idea non è poi così stravagante. Questi virus risultano infatti utili per trattare infezioni altrimenti resistenti agli antibiotici e quindi estremamente difficili da debellare. Una volta infettato il batterio, infatti, il batteriofago ne causa infatti la lisi, ossia la lacerazione della membrana plasmatica, e conseguentemente la morte.

L’infezione antibiotico-resistente

Nello studio su Nature Medicine Graham Hatfull della University of Pittsburgh e il suo team spiegano come il paziente trattato fosse una ragazza di 15 anni affetta da fibrosi cistica, una grave malattia genetica che colpisce progressivamente i polmoni. Questa patologia causa la formazione di muco all’interno di questi organi, che diventano quindi più vulnerabili a potenziali infezioni. In questo caso, a infettare la ragazza è stato il Mycobacterium abscessus, un batterio estremamente resistente agli antibiotici, parte della famiglia della tubercolosi.

L’infezione da M. abscessus aveva preso piede dopo il trapianto di entrambi i polmoni, che si era reso necessario perché la fibrosi li aveva intaccati in maniera molto importante. Questa infezione si era poi estesa all’incisione chirurgica e aveva raggiunto il fegato e causato oltre 20 lesioni sulla sua pelle. Il tutto nonostante fosse in trattamento con potenti antibiotici, che tuttavia non riuscivano a fermare la proliferazione dei batteri all’interno del suo corpo.

I batteriofagi riescono a controllare l’infezione

I ricercatori hanno studiato oltre 15mila diversi campioni di batteriofagi per trovare quelli in grado di attaccare ed eliminare M. abscessus. Una volta selezionati i 3 virus potenzialmente più efficaci (che prendono il nome di Muddy, ZoeJ e BPs), il team li ha modificati geneticamente per renderli più aggressivi, somministrati due volte al giorno sotto forma di cocktail intravenoso e direttamente sulle lesioni sulla pelle senza effetti collaterali. Dopo 6 mesi di trattamento, l’incisione chirurgica e le aree infette della pelle erano guarite e il funzionamento del fegato era migliorato.

L’infezione è sotto controllo (anche se non del tutto debellata) ed il trattamento permette alla ragazza, ancora in cura con il mix di batteriofagi due volte al giorno, di svolgere una vita relativamente normale. I ricercatori stanno ora cercando un quarto virus da poter aggiungere al cocktail per cercare di sconfiggere M. abscessus una volta per tutte.

Riferimenti: Nature Medicine

Claudia De Luca

Dopo la laurea triennale in Fisica e Astrofisica alla Sapienza capisce che la vita da ricercatrice non fa per lei e decide di frequentare il Master in Giornalismo e Comunicazione della Scienza all'Università di Ferrara, per imparare a conciliare il suo amore per la scienza e la sua passione per la scrittura.

Visualizza i commenti

  • i risultati ottenuti con la cura in questione mi paiono estremamente importanti. Proseguite negli studi chissà che un giorno non possiate curare anche la mia malattia. On i mei sentiti ringraziamenti

Articoli recenti

“Così insegnamo agli studenti il benessere mentale”

Coltivare il benessere psicologico per una delle categorie più stressate d’Italia, gli universitari: il programma…

2 giorni fa

Perché il vaccino anti-Covid di AstraZeneca non verrà più prodotto?

No, non è per via degli effetti collaterali. Si tratta di una decisione aziendale dovuta…

3 giorni fa

Immergersi in un buco nero, grazie a una simulazione

Un viaggio attorno alla porzione di spazio-tempo più buia e misteriosa che conosciamo, fino ad…

5 giorni fa

Una modifica al paradosso di Schrödinger per conciliare quantistica e relatività

Un gruppo di fisici dell’Università di Trieste (e di altri istituti) ha proposto una sorta…

6 giorni fa

Il talco può aumentare il rischio di tumore?

Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson pagherà 6,5 miliardi di dollari per chiudere le cause…

1 settimana fa

Mesotelioma, 9 casi su 10 sono dovuti all’amianto

Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…

2 settimane fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più