Bebè, campioni di logica anche senza saper parlare

Non parlano ancora, eppure riescono ad estrapolare delle regole da immagini e video semplici e ad accorgersi quando c’è qualcosa che non va, come la presenza di un elemento che non segue la logica. Stiamo parlando di bambini che hanno un anno di vita o poco più e, nonostante la tenerissima età, già prestano attenzione e sono in grado di fare delle deduzioni. A mostrare queste abilità è una ricerca guidata dall’Università Pompeu Fabra di Barcellona, che ha studiato il movimento dello sguardo di bimbi di 12 e 19 mesi mesi, rilevando che sono già attenti osservatori: quando guardavano un’animazione con figure visive ripetute regolarmente, se uno o più elementi cambiava in maniera impropria, in modo da non seguire la logica e non riprodurre ciò che avviene nella realtà, i piccoli si accorgevano di questo “errore” e mostravano reazioni di sorpresa. Lo studio è pubblicato su Science.

I ricercatori hanno sottoposto ai bambini diverse video animati, contenenti due oggetti colorati e in movimento (ad esempio un pallone e un serpentello). In un primo esperimento venivano mostrati video contenenti scene che seguivano la logica, in cui si producevano delle scene che creavano una sorta di aspettative, prevedibili. In un test successivo, poi, veniva introdotto un elemento irrazionale.

In questo secondo esperimento, una volta mostrati gli oggetti, arrivava una barriera, simile a un muretto, che copriva e nascondeva alla vista gli elementi, così che i bambini potevano vedere solo il muretto. Poi, una tazza animata rubava uno dei due giocattoli da dietro il muretto e mostrava dall’alto l’oggetto sottratto al bambino vedesse quale dei due era stato sottratto. In seguito, il muretto veniva rimosso: a questo punto il bambino si aspettava di vedere soltanto l’oggetto rimanente, mentre di nuovo l’immagine conteneva entrambi gli elementi, in maniera dunque illogica.

Studiando il movimento degli occhi dei bambini – l’analisi dello sguardo è una delle metodiche più utilizzate in laboratorio quando si studiano i comportamenti di bebè nella fase preverbale – i ricercatori sono riusciti a capire che i bimbi erano confusi e non si aspettavano questo risultato. Il loro sguardo ha mostrato stupore nel vedere un risultato che non si aspettavano. In particolare, i ricercatori hanno osservato anche che le pupille dei bambini si dilatavano di più quando guardavano animazioni dall’esito inaspettato (come la ricomparsa di entrambi gli oggetti), in cui cioè era necessaria un’elaborazione di tipo razionale, rispetto a quando il video non presentava sorprese. Si tratta dello stesso fenomeno che avviene anche nell’adulto, quando si trova a dover elaborare delle informazioni e trarne delle regole. Questo significa, suggeriscono gli autori, che bimbi così piccoli sono già capaci di deduzioni razionali.

Non si tratta del primo risultato di questo genere: un recente studio su Plos One, ad esempio, ha mostrato che bambini di tre e quattro mesi si accorgevano di differenze visive inaspettate all’interno di immagini e che all’aumentare dell’età cresceva anche la capacità di riconoscere queste variazioni. I risultati suggeriscono che le strutture logiche e intuitive coinvolte nell’interpretazione di scene dinamiche, concludono gli autori, potrebbero essere parte della fabbrica della mente, dunque presenti già nelle prime fasi di vita.

Riferimenti: Science

Viola Rita

Giornalista scientifica. Dopo la maturità classica e la laurea in Fisica, dal 2012 si occupa con grande interesse e a tempo pieno di divulgazione e comunicazione scientifica. A Galileo dal 2017, collabora con La Repubblica.it e Mente&Cervello. Nel 2012 ha vinto il premio giornalistico “Riccardo Tomassetti”.

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