BlackHoles@Home: tutti a caccia di buchi neri, dal pc di casa

Li abbiamo appena visti per la prima volta con i nostri occhi, grazie all’incredibile immagine ottenuta dall’Event Horizon Telescope. Ma c’è ancora molto da scoprire sui buchi neri. E l’occasione perfetta sta per arrivare: a brevissimo infatti inizierà un nuovo ciclo di osservazioni di Ligo e Virgo, i due rilevatori di onde gravitazionali che nel 2016 hanno confermato l’esistenza di queste increspature dello spazio tempo, osservando i segnali provenienti dalla collisione di due buchi neri. Questa volta, gli scienziati sono intenzionati a scoprire il maggior numero possibile di informazioni su questi misteriosi oggetti celesti, e per questo dalla West Virginia University hanno deciso di chiedere (letteralmente) l’aiuto del pubblico.

Il progetto si chiama BlackHoles@Home, ed è un’iniziativa di citizen science che permetterà a chiunque di partecipare alla ricerca, comodamente da casa. Quel che serve ai ricercatori infatti è pura potenza di calcolo, e, in quantità sufficiente, anche i pc di casa possono dare una mano.

Come si cacciano i buchi neri

“I nostri rilevatori di onde gravitazionali stanno diventando sempre più sensibili, e ci troviamo quindi a dover aumentare notevolmente anche gli sforzi per interpretare tutte le informazioni che ci arrivano ‘nascoste’ tra le onde gravitazionali prodotte dalla collisione tra buchi neri binari”, spiega Zachariah Etienne, uno dei ricercatori della West Virginia University che partecipa al progetto. “Per questo motivo abbiamo deciso di chiedere aiuto al grande pubblico per portare avanti questa sfida, che consiste nel generare un numero incredibile di simulazioni di queste collisioni ad altissima energia”.

Etienne e gli altri ricercatori del BlackHoles@Home vogliono essere pronti ad esaminare le prossime onde gravitazionali individuate da Virgo e Ligo, ed inferire dalle loro caratteristiche quanto più possibile sui buchi neri che le hanno prodotte. Per riuscirci hanno bisogno di effettuare migliaia di simulazioni, che aiutino a prevedere dalla forma delle onde gravitazionali che raggiungono la Terra massa, spin, momento angolare, e altri parametri relativi ai buchi neri che le hanno prodotte.

Basta un pc per dare una mano

“Ogni computer che parteciperà all’iniziativa effettuerà una singola simulazione di collisione tra buchi neri”, continua Etienne. “Queste simulazioni ci permetteranno di approfondire in modo incredibile le nostre conoscenze sulle onde gravitazionali e sulle collisioni che le producono, visto che i cataloghi di simulazioni attualmente disponibili sono troppo ridotti per coprire un così ampio spettro di possibilità”.

Il progetto – assicura Etienne – sarà pienamente operativo nel giro di qualche mese. Nel frattempo, gli interessati possono scoprire di più sull’iniziativa, e iniziare ad impratichirsi con i software richiesti per partecipare, visitando il sito di BlackHoles@Home: https://math.wvu.edu/~zetienne/SENR/.

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