Categorie: Salute

Buone notizie per il vaccino anti-ebola

I test sul vaccino contro ebola continuano a dare buoni risultati. La notizia arriva dai ricercatori dei National Institutes of Health che hanno testato la sicurezza del vaccino (cAd3-EBO), sviluppato dal National Institute of Allergy and Infectious Diseases (Niaid) e GlaxoSmithKline (con la partecipazione dell’italiana Okairos, acquisita da Gsk). I risultati delle prime fasi della sperimentazione, pubblicati sul New England Journal of Medicine, riguardano i test effettuati su adulti sani presso il Nih Clinical Center di Bethesda e mostrano che il vaccino è ben tollerato e produce una buona risposta immunitaria nei volontari.

Ma come è costruito il vaccino? Esso contiene pezzi di materiale genetico derivanti da due specie di ebolavirus (lo Zaire e il Sudan), che viene quindi rilasciato attraverso un veicolo virale nei pazienti (un adenovirus derivante dagli scimpanzé, cAd3, innocuo per gli essere umani). Questo vaccino, testato su 20 volontari di età compresa tra i 18 e i 50 anni, è in grado di innescare una buona risposta immunitaria, come rivelato dalle analisi del sangue sui volontari. In tutti infatti, a quattro settimane dall’iniezione intramuscolare del vaccino, avevano sviluppato anticorpi anti-ebola (di più quelli che avevano ricevuto una dose maggiore del vaccino).

Ma la risposta immunitaria riguardava anche quella cellulare, con l’aumento della produzione dei linfociti T CD8, come già osservato nei primati non umani (per i quali, ricordiamo, la risposta anticorpale e quella cellulare si sono mostrati in grado di proteggere dallo sviluppo della malattia una volta esposti al virus di ebola). Sebbene al risposta immunitaria delle cellule T non sia stata osservata in tutti i partecipanti, la sua “quantità e qualità”, racconta Julie E. Ledgerwood, principal investigator del trial, è simile a quella osservata nei primati non umani quindi esposti al virus, facendo ben sperare anche per l’essere umano. Infine non sono stati osservati effetti avversi al vaccino, ma solo una febbre di breve durata in due volontari che avevano ricevuto alte dosi del vaccino.

Conclusa questa prima fase, si procederà dunque nella sperimentazione di cAd3-EBO, come racconta anche il direttore del Niaid Anthony S. Fauci: “Sulla base dei risultati positivi della prima sperimentazione umana di questo vaccino candidato, continuiamo il nostro piano accelerato per studi più ampi per determinare se il vaccino è efficace nel prevenire l’infezione da ebola”. Dopo aver dimostrato la sicurezza infatti il vaccino dovrà dimostrare anche di essere efficace su un buon numero di persone.

Credits immagine: NIAID/Flickr CC

Anna Lisa Bonfranceschi

Giornalista scientifica, a Galileo Giornale di Scienza dal 2010. È laureata in Biologia Molecolare e Cellulare e oggi collabora principalmente con Wired e La Repubblica.

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