Categorie: Ambiente

Cambiamenti climatici, cozze in pericolo

Mettetevi comodi. E preparatevi a gustare con particolare riverenza la pepata di cozze che avete davanti. Perché potrebbe essere una delle ultime della vostra vita. Sì, suona un po’ catastrofista, ma è un allarme da tenere in considerazione. La segnalazione arriva da un’équipe di scienziati della Gothenburg University in Svezia, del Centre for Environment Fisheries and Aquaculture Science britannico e di altri centri di ricerca: i ricercatori hanno infatti scoperto che i cambiamenti climatici in atto e il conseguente aumento delle temperature degli oceani possono mettere a rischio il sistema immunitario delle cozze, minando gravemente la loro salute e rendendole pericolose per il consumo alimentare umano. I risultati dello studio sono stati presentati oggi, venerdì 3 luglio, al congresso annuale della Society for Experimental Biology, in corso a Praga.

I modelli climatici, spiegano gli scienziati, predicono che le temperature del mare continuino significativamente a crescere nei prossimi anni. Nelle aree tropicali, in particolare, è previsto anche un consistente aumento delle precipitazioni, il che ridurrà la concentrazione salina degli strati superficiali degli oceani. Cambiamenti che, nel complesso, avranno conseguenze sulle comunità di batteri e plancton che popolano i mari e, di riflesso, sull’intera catena alimentare. E qui arriviamo alle cozze: i cambiamenti climatici, secondo gli esperti, potrebbero favorire un aumento delle popolazioni di batteri che producono tossine pericolose, che, a loro volta, si accumulerebbero in molluschi come ostriche e cozze, mettendo a rischio la loro (e nostra) salute.

In particolare, gli scienziati si sono concentrati sulle acque al largo di Mangalore, nell’India sud-occidentale, prelevando delle cozze ed esponendole a condizioni di alta temperatura, bassa salinità e convivenza con plancton e batteri tossici. I risultati hanno mostrato un “effetto significativo” sul sistema immunitario dei molluschi: “In questa regione”, spiega Lucy Turner, una degli autori della ricerca, “i cambiamenti climatici stanno provocando modifiche nella durata dei monsoni, il che sta riducendo significativamente la salinità dell’oceano. È molto probabile che questo aumenti la possibilità di epidemie di plancton tossici e – di conseguenza – di cozze ammalate”. I ricercatori, ora, hanno intenzione di estendere l’analisi anche a ostriche e vongole, ed è stato già avviato un progetto analogo per studiare l’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute dei gamberi.

Credits immagine: [puamelia] via Compfight cc
Via: Wired.it

Sandro Iannaccone

Giornalista a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. È laureato in fisica teorica e collabora con le testate La Repubblica, Wired, L’Espresso, D-La Repubblica.

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