Frenare l’impennata del cancro, abbattendo il numero di morti e quello dei malati, in grande crescita. E’ questo il messaggio lanciato dal Forum Mondiale sull’Oncologia, organizzato dall’European School of Oncology (Eso), in occasione del World Cancer Day, che si celebra oggi 4 febbraio. Perché quella del cancro è un’epidemia, con le stime che parlano di raddoppio di nuovi casi all’anno per i prossimi 25 anni, fino a toccare i 22 milioni nel 2030. Per contrastare questa impennata gli esperti del Forum Mondiale dell’Oncologia hanno elaborato una strategia, con l’obbiettivo di ridurre del 25% entro il 2025 la mortalità per cancro.
E Umberto Veronesi, fondatore dell’Eso ci crede: “In 40 anni abbiamo quasi raddoppiato la curabilità per le neoplasie a maggior diffusione, i cosiddetti big killer, è quindi ragionevole pensare che nei prossimi 40 arriveremo vicini alla guaribilità totale. Certo, è un’affermazione che deve essere letta tenendo conto della complessità e diversità del cancro: ci sono molti tumori, come quelli del seno, che possiamo guarire fino al 90 per cento dei casi, e pochi altri per i quali siamo ancora pressoché impotenti. Proprio in ragione della complessità della malattia, la lotta contro il cancro da oggi non potrà che essere, non solo medica e scientifica, ma anche sociale, culturale e politica.”
Ecco allora come agire, con una strategia che parta dalla prevenzione e dalla diagnosi, tenendo conto della cura, della ricerca e dell’impegno di governi e istituzioni, nell’appello degli esperti del Forum Mondiale dell’Oncologia.
Prevenire i tumori prevenibili
1. Dichiarare guerra al fumo, di gran lunga la principale causa di cancro in tutto il pianeta. Estendere a tutti i Paesi le misure anti-tabacco rivelatesi efficaci altrove e tassare i profitti derivanti dal tabacco.
2. Fornire alle popolazioni le conoscenze necessarie perché siano in grado di capire da quali tumori devono maggiormente difendersi e come ridurre il rischio di ammalarsi; sviluppare e attuare strategie scientificamente valide, compresi i vaccini, per combattere i tumori causati dalle infezioni.
Curare i tumori curabili
3. Elaborare, per i tumori più facilmente diagnosticabili e curabili, e gravati da pesanti ripercussioni sociali, specifici programmi di diagnosi precoce, adattati alle esigenze locali e alle risorse disponibili.
4. Garantire a tutti i malati di cancro l’accesso alle indagini diagnostiche, ai trattamenti e alle cure palliative che si sono dimostrati efficaci nelle rispettive realtà locali, assicurando altresì che tali cure siano somministrate da personale sanitario qualificato.
Sostenere chi convive con il cancro
5. Dare a tutti i malati l’accesso ad un controllo del dolore ottimale, cambiando la mentalità ed eliminando le barriere burocratiche, legali e logistiche all’uso medico della morfina.
6. Garantire che i pazienti abbiano un ruolo attivo nelle decisioni sull’assistenza sanitaria e nelle
politiche che li riguardano e che abbiano voce nei relativi processi decisionali.
Accelerare la ricerca di cure per i tumori attualmente incurabili:
7. Sostituire al modello attualmente impiegato per lo sviluppo di nuove terapie, ormai superato, più efficienti forme di collaborazione pubblico-privato, in grado di accelerare lo sviluppo di terapie economicamente accessibili e realmente vantaggiose per i pazienti di tutto il mondo.
Per ottenere tutto ciò:
8. Educare i politici e l’opinione pubblica a contrastare i radicati atteggiamenti fatalistici e le concezioni errate che minano la lotta contro il cancro e che scoraggiano chi teme di avere un tumore dal chiedere tempestivamente il parere del medico.
9. Promuovere e rafforzare sistemi sanitari sostenibili e universalmente accessibili, sostenuti da meccanismi finanziari innovativi e il cui motore sia rappresentato dalla dimostrata efficacia ed economicità dei metodi e non da interessi particolari.
10. Assicurare che tutti i Paesi abbiano una chiara strategia di controllo dei tumori, in grado di evolversi nel tempo alla luce delle esigenze e dell’esperienza, basata su idee creative e sostenuta da solide evidenze, al fine di garantire l’inversione della tendenza attuale.
Riferimenti: Eso
Credits immagine: World Cancer Day
Secondo me sarebbe meglio che lo Stato sostenesse la ricerca, non dovrebbe esserci competizione, e il privato non dovrebbe entrare nella salute perchè c’è di mezzo il denaro! Si sa che molte multinazionali hanno convenienza nei profitti, molte malattie potrebbero essere sconfitte ma a loro convengono che si vada avanti di antiinfiammatori e paliativi! Poi nel cancro c’è di mezzo la genetica e gli studi su questa non vanno avanti e e se ci sono di mezzo i geni molte cure saranno personalizzate e forse a molti non convengono!