Cancro non ti conosco

Quali sono i comportamenti che possono aumentare il rischio di sviluppare il cancro? Quali i fattori di rischio principali? A queste domande molte persone non sanno rispondere, oppure rispondono in maniera sbagliata. E le loro convinzioni si dimostrano impermeabili anche alle campagne di sensibilizzazione contro questa malattia. È il risultato allarmante a cui è arrivata un’indagine  commissionata dall’Unione Internazionale Contro il Cancro (Uicc) e svolto da due società di ricerche di mercato, la Roy Morgan Research e la Gallup International, durante il 2007.

Per condurre la ricerca sono state intervistate 29.925 persone di 29 paesi diversi divisi in tre gruppi a seconda del reddito medio della popolazione. In questo modo i ricercatori sono stati in grado di mettere a confronto la percezione della malattia con lo standard di qualità di vita delle persone.

I cittadini che vivono nelle nazioni con un reddito più alto, per esempio, sono quelli che maggiormente minimizzano gli effetti dell’abuso di alcool e dell’assenza di frutta e verdura dalla dieta sull’insorgenza del cancro, mentre sono convinti che lo stress e l’inquinamento dell’aria rappresentino due fattori di rischio.

Nei paesi a basso e medio reddito, invece, esiste un forte pessimismo in merito al trattamento del cancro e alle probabilità di sopravvivenza: il 48 per cento dei residenti nelle nazioni più povere e il 39 per cento di quelli dei paesi a medio reddito ritiene che “non si può far molto” per curare il cancro. Inoltre, la stragrande maggioranza di questi cittadini preferisce che sia il medico a prendere tutte le decisioni in merito al trattamento della malattia; mentre, nei paesi ad alto reddito, il 72 per cento dichiara di voler decidere insieme allo specialista.

Lo studio, il primo a essere stato effettuato a livello mondiale, verrà presentato in occasione del Congresso Mondiale sul Cancro dell’Uicc, che si tiene a Ginevra fino al 31 agosto, “rivela che ci sono dei grandi messaggi non compresi”, afferma David Hill, presidente della Uicc e direttore del Cancer Council Victoria di Melbourne, e riporta l’attenzione sull’importanza di programmare delle efficaci campagne di sensibilizzazione contro il cancro.

“La gente ha il diritto di avere informazioni corrette e complete sul cancro e sul suo trattamento; deve capire quali comportamenti cambiare, come e perché farlo. Molti hanno bisogno di un aiuto per riuscire a cambiare. Di questi principi devono tener conto i governi quando preparano i programmi di sensibilizzazione e controllo contro il cancro”. (f.s.)

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