Studiare il legame tra il cancro e le sostanze chimiche

Una impressionante taskforce, composta da 174 scienziati provenienti da centri di ricerca situati in oltre 28 nazioni si è riunita con un solo scopo: studiare il possibile collegamento tra le sostanze chimiche con cui veniamo a contatto ogni giorno e la carcinogenesi, lo sviluppo del cancro. Lo studio, pubblicato su Carcinogenesis in una sezione speciale, si intitola infatti “Stabilire il potenziale carcinogenico dell’esposizione a basse dosi di miscele chimiche nell’ambiente” e ha preso in considerazione oltre 85 sostanze, attualmente considerate non cancerogene per gli esseri umani, e ne ha studiato le interazioni per cercare di capire se l’esposizione a diverse di queste allo stesso tempo potrebbe risultare dannosa.

Secondo William Goodson III, che ha condotto la ricerca, è fondamentale capire l’effetto a lungo termine della “zuppa” di sostanze che ogni giorno, inesorabilmente, assumiamo senza neanche accorgercene. “Questa ricerca supporta l’idea che sostanze chimiche non considerate dannose se prese da sole potrebbero combinarsi e accumularsi nei nostri corpi e dare origine al cancro,” ha spiegato Andrew Ward della University of Bath, uno degli scienziati della taskforce, “Dobbiamo urgentemente focalizzare le nostre risorse per studiare gli effetti dell’esposizione alle sostanze chimiche presenti nel cibo che mangiamo, nell’aria che respiriamo e nell’acqua che beviamo”.

Secondo gli scienziati, infatti, non abbastanza importanza è stata data fino ad ora alle cause ambientali che portano allo sviluppo di cancro e tumori, nonostante il continuo aumento del numeri di casi su scala mondiale. Secondo i dati attuali, almeno 1 su 5 tumori sarebbe causato dall’esposizione a sostanze chimiche presenti negli alimenti che ingeriamo o nell’ambiente in cui viviamo, senza correlazione con lo stile di vita personale: con la popolazione mondiale costantemente bombardata da ogni tipo di sostanze di questo tipo, è fondamentale capire quali siano effetti e conseguenze per limitare l’incidenza globale del cancro.

Parte della taskforce anche Chiara Mondello e Ivana Scovassi dell’Istituto di Genetica Molecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pavia (IGM-CNR), che si sono occupate di approfondire la relazione tra ambiente e tumori analizzando dati tossicologici presenti in letteratura.

I ricercatori, come accennato, hanno preso in considerazione 85 agenti chimici diffusi nell’ambiente e attualmente considerati non cancerogeni, ma in grado di interferire con questi processi biologici. Delle 85 sostanze prese in considerazione, 50, hanno scoperto gli scienziati, sono in grado di influenzare i meccanismi coinvolti nella carcinogenesi, a concentrazioni a cui si possono trovare nell’ambiente. Non solo, ma come uno stesso agente chimico può colpire più processi implicati nella formazione dei tumori, anche i processi stessi possono essere bersaglio di sostanze diverse. “In conclusione,” spiega Mondello, “L’effetto cancerogeno delle miscele di sostanze chimiche non può essere ignorato, e deve essere ulteriormente studiato, vagliando una possibile additività di dose di diversi agenti chimici”.

Riferimenti: Carcinogenesis

Credits immagine: incidencematrix/Flickr CC

Claudia De Luca

Dopo la laurea triennale in Fisica e Astrofisica alla Sapienza capisce che la vita da ricercatrice non fa per lei e decide di frequentare il Master in Giornalismo e Comunicazione della Scienza all'Università di Ferrara, per imparare a conciliare il suo amore per la scienza e la sua passione per la scrittura.

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