Fido ci riconosce. Sa chi siamo, ci distingue dagli sconosciuti, eppure non vede la nostra faccia. O meglio: per lui il nostro volto, o quello di un consimile, non è particolarmente interessante, il suo cervello è strutturato per cogliere segnali facciali in modo particolare. La scoperta arriva da uno studio pubblicato sulla pagine di Journal of Neuroscience, in cui i ricercatori erano interessati a capire se i cani, come i primati (e forse anche le pecore), avessero una regione del cervello specializzata a riconoscere le facce.
Come esseri umani siamo progettati per farlo. Il nostro cervello capisce quando stiamo vedendo una faccia, e alcune aree sono specializzate nel riconoscere i volti, come l’area fusiforme facciale. E’ così anche per i cani? Alcuni indizi, non da ultimo la capacità di riconoscere i propri padroni, avevano fatto pensare di sì. Ma per capirlo, spiega oggi il team di ricercatori ungheresi a capo dello studio, serviva guardare dentro il cervello dei cani, magari grazie all’aiuto della risonanza magnetica funzionale, che permette di fotografare le aree più attive in un determinato momento.
I ricercatori hanno fatto vedere a un gruppo di cani e a un gruppo di persone dei video con cani e persone. In alcuni casi, cani e persone erano inquadrati frontalmente , in altri questi erano di spalle. Analizzando le risposte cerebrali, gli scienziati non hanno osservato nei cani qualcosa di paragonabile a quanto visto negli esseri umani: non sembrerebbe esistere una regione specializzata nel riconoscimento dei volti. Fido mostra sì delle preferenze a livello cerebrale ma, per così dire, conspecifiche: in altre parole il cervello di un cane si attiva di più alla vista di un simile che di un essere umano, poco importa se se ne vede o meno la faccia.
“Negli esserei umani – scrivono gli autori – tutte le regioni di preferenza conspecifica erano zone di preferenza facciale, mentre nei cani nessuna delle zone di preferenza conspecifica mostrava una spiccata preferenza facciale”. Nel cervello di un cane, o meglio nella loro corteccia visiva, concludono i ricercatori, le facce non hanno un posto speciale. Il riconoscimento di altri cani sì invece.
Riferimenti: The Journal of Neuroscience
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