Le affermazioni pericolose di Eleonora Brigliadori

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(Credits: via Le Iene)
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(Credits: via Le Iene)

Eleonora Brigliadori è tornata. Ancora una volta l’attrice milanese, che ha avuto il suo momento di gloria negli anni 80, ha dispensato consigli medici sostenendo il metodo Hamer e sconsigliando ai pazienti affetti da cancro di sottoporsi alla chemioterapia. Un insieme di affermazioni non scientifiche che possono arrecare molti danni ai malati.

Brigliadori è intervenuta alla trasmissione Le iene, reagendo con violenza alle domande della giornalista Nadia Toffa. “Non si muore per un tumore”, afferma nell’intervista l’attrice. “Si muore da un tumore al seno se vai a seguire i loro consigli [dei medici ndr]. L’organismo ha il potere di rimettere in ordire le cose, nel momento in cui tu mantieni il tuo centro. Se avessi fatto le cure che mi consigliavano in 6 mesi mi avrebbero ucciso con la chemioterapia. Invece io ho risolto il problema con mia figlia, ho usato una pomata alla fitolacca e dopo sei mesi è scomparso tutto, il mio seno ora è perfetto”. L’attrice poi alzando i toni, prosegue in un delirio.

“Quando tu hai un tumore al seno vuol dire che per un certo tempo i tuoi pensieri sono stati monolaterali e questo accende il corpo astrale ha fatto sì che questa parte soprasensibile penetrasse nelle cellule che però sono governate dalla periferia, quindi aumentando il nucleo in quella zona dove il corpo astrale penetra abbiamo la possibilità di frenale questo effetto distruttivo”.

Brigliadori non è nuova a dichiarazioni di questo tipo. Da diversi anni, l’attrice suggerisce ai malati di tumore di non seguire la chemioterapia né di operarsi, ma praticare la cosiddetta Nuova medicina germanica, una pratica pseudoscientifica ideata da Ryke Geerd Hamer, ex medico tedesco (radiato dall’Albo nel 1981), che sostiene un collegamento tra l’insorgenza delle malattie e precisi squilibri psichici dei pazienti. La fantasiosa teoria è stata elaborata da Hamer dopo la morte del figlio, ucciso nel 1978 nel corso di un incidente con un’arma da fuoco in cui fu coinvolto anche Vittorio Emanuele di Savoia. L’anno dopo il medico fu colpito da un tumore al testicolo che attribuì al trauma provocatogli dalla morte del figlio. Il suo metodo si basa su 5 principi, definiti “leggi della biologia” (che con la biologia in realtà hanno poco a che fare): il primo principio sancisce che ogni malattia sarebbe dovuta a un conflitto interno e si dividerebbe in due fasi, quella del cosiddetto conflitto attivo e quella della guarigione. Le altre leggi, analogamente, sostengono che la psiche, il cervello e l’organo malato siano uniti da un punto di vista evoluzionistico; e che ogni patologia debba essere considerata come un programma biologico speciale della natura, creato per contrastare una battaglia inaspettata. Per Hamer, quindi, un tumore sarebbe un problema creato dalla psiche e la sua guarigione è dovuta alla risoluzione di quel conflitto. Un’ipotesi che sconfessa tutto ciò che attualmente la scienza sa sul cancro.

Oltre a consigliare ai malati di tumore di praticare il metodo Hamer, Eleonora Brigliadori ha contestato duramente l’efficacia della chemioterapia, cavalcando il dibattito acceso nelle ultime settimane in seguito al decesso di due ragazze affette da leucemia che, per l’appunto, avevano dichiarato pubblicamente il proprio rifiuto a sottoporsi a chemioterapia e si erano affidate alla cure alternative di Hamer. L’attrice ha raccontato di essere riuscita a curare in pochi mesi il proprio tumore al seno applicando una pomata alla phytolacca, un’erba molto usata in omeopatia dalla presunta efficacia per combattere parotiti, mastiti, eritemi ed emorroidi. Inutile ribadire che la chemioterapia è purtroppo ancora necessaria per combattere alcune forme tumorali.

Secondo l’Airc, Associazione italiana per la ricerca sul cancro, il metodo Hamer “è basato su premesse non scientifiche ed ha già provocato la morte di diversi pazienti. Il metodo si basa su un insieme di teorie che non sono mai state sottoposte a una sperimentazione seria della validità per la cura dei tumori né di altre malattie. Il presupposto, indimostrato, è che il tumore sia il frutto di un conflitto psichico. Questo metodo rinnega l’uso dei farmaci, provocando gravi ritardi nelle terapie e trasformando così tumori curabili in forme incurabili”.

Via: Wired.it

3 Commenti

  1. In tutti i contesti, dal paesello alla metropoli, passando per i “Social” a qualsiasi trasmissione televisiva/radiofonica/via web “nazionalpopolare”, esiste immancabilmente la figura dello “scemo del villaggio”! In quasi tutti i contesti questo non viene considerato seriamente… fatta eccezione per le TV, che per 30 denari di audience o “un po’ di casino tanto per farsi notare” si venderebbero di seguito la madre e l’anima!

  2. Leggete anche scoperte mediche non autorizzate di Marco Pizzuti. Controllate, come ho fatto io, la bibliografia, e tutti i dettagli descritti dallo scrittore. Manoscritto che secondo me è ben organizzato. In fine, smettetendola di dare del cialtrone a tutti coloro che, pur avendo risolto il loro problema oncologico, vanno contro BigPharma, forse potremmo trasformare quello che viene definito erroneamente non scientifico in più chiaro e più razionale, e forse più in la anche scientificamente provato! Ricordate che BigPharma in associazione di intenti e di interessi con i soliti banchieri controlla l’informazione scientifica a scapito della salute dei popoli.

  3. La cosa triste è che a questo personaggio continuano a dare spazio nei mass media. Una follia, una cosa assurda detta da quella viene, in questo modo, amplificata e seguita da un gran numero di persone.

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