Sarà riaperto il processo per l’affondamento della Haven, la petroliera cipriota che nel 1991 riversò nel mare di Genova 50 mila tonnellate di greggio causando uno dei più gravi disastri petroliferi del Mediterraneo. Lo hanno stabilito i giudici della Corte d’Appello di Genova ritenendo non esauriente la perizia d’ufficio disposta in primo grado, “soprattutto per una carenza di approfondimento delle diverse ipotesi sull’origine del disastro sostenute dai consulenti di parte”. La sentenza che un anno fa aveva assolto i due armatori greci proprietari della nave potrebbe quindi essere riscritta dopo una nuova perizia e il riascolto di due ufficiali greci che si trovavano a bordo al momento dell’incidente. La loro testimonianza, infatti, è stata inficiata, secondo i giudici d’Appello, da problemi di traduzione. “Siamo pienamente soddisfatti della decisione della la Corte di accogliere i ricorsi della procura generale e della parte civile”, ha dichiarato Fabio Taddei, legale del Wwf. “Era fondamentale per accertare le reali cause del disastro e le eventuali responsabilità degli armatori”.(m.b.)
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