Salute

C’è un collegamento tra sesso e autismo

I disturbi dello spettro autistico (Asd) sono un gruppo di patologie del neuro-sviluppo, caratterizzate da una compromissione delle interazioni sociali, e da deficit della comunicazione verbale e non verbale. Nonostante le cause di questi disturbi rimangano ancora sconosciute, divise tra fattori neurobiologici e psico-ambientali, uno studio pubblicato su JAMA Psychiatry ha recentemente mostrato come siano i maschi ad essere più spesso diagnosticati (2-5 volte più delle femmine). Ma quali potrebbero essere le cause di questa distinzione?

Diverse ricerche hanno suggerito che la differenza potrebbe sussistere solamente livello della diagnosi: questo vorrebbe dire quindi che l’autismo non colpisce più frequentemente i maschi, ma solamente che esso si presenta con diversi sintomi nelle femmine, più difficili da individuare, che complicherebbero la diagnosi. Tuttavia, secondo lo studio, condotto dai ricercatori della Goethe University, anche lo sviluppo e la struttura del cervello svolgerebbero un ruolo importante.

“L’assunzione da cui siamo partiti è che se il cervello maschile è più vulnerabile ai disturbi dello spettro autistico, allora forse i cervelli delle femmine che soffrono di autismo hanno una struttura, o caratteristiche, più simili a quelle di un cervello maschile,” ha spiegato Christine Ecker, ricercatore che ha preso parte alla ricerca.

In che modo? Nonostante i cervelli maschili e femminili non siano poi così diversi, essi presentano una serie di caratteristiche, forme e aspetti neurologici che sono solitamente più comuni nei maschi o nelle femmine. Uno di questi, ad esempio, è la presenza di una corteccia cerebrale sottile, più comune nei maschi che nelle femmine.

Per osservare se questo fattore era collegato alla presenza dell’autismo, il team ha condotto uno studio su 98 adulti affetti da disturbi dello spettro autistico, (49 maschi e 49 femmine), ognuno appaiato con un neurotipico (ossia una persona non autistica) come fattore di controllo. I ricercatori hanno eseguito risonanze magnetiche su ognuno dei partecipanti per stabilire lo spessore delle loro cortecce cerebrali, una zone del cervello coinvolta nella memoria, attenzione e percezione.

Dai risultati, è emerso che la corteccia cerebrale era più sottile in tutti gli adulti affetti da disturbi dello spettro autistico, e che la differenza era particolarmente evidente nelle femmine.

“Le femmine con una struttura del cervello più simile a quella maschile erano molto più probabilmente affette da questi disturbi rispetto alle femmine con un cervello con struttura tipicamente femminile,” hanno spiegato i ricercatori, sottolineando che per maschile e femminile si intendeva il tipico spessore della corteccia cerebrale.

I risultati possono aiutare a fare luce sulle cause di questi disturbi, tuttavia, a causa delle limitazioni della ricerca, è ancora difficile stabilire se è la presenza di una corteccia cerebrale più sottile ad aumentare la probabilità dello sviluppo dell’autismo, o se si tratta solamente di uno dei sintomi di queste patologie. I ricercatori sottolineano che sono necessari più studi per stabilire in che modo questo fattore potrebbe essere utilizzato come uno strumento per predire l’insorgenza dei disturbi dello spettro dell’autismo.

Riferimenti: JAMA Psychiatry doi: 10.1001/jamapsychiatry.2016.3990

Claudia De Luca

Dopo la laurea triennale in Fisica e Astrofisica alla Sapienza capisce che la vita da ricercatrice non fa per lei e decide di frequentare il Master in Giornalismo e Comunicazione della Scienza all'Università di Ferrara, per imparare a conciliare il suo amore per la scienza e la sua passione per la scrittura.

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