Il cerotto che cura l’emicrania, sul braccio

Curare lemicrania con un cerotto elettronico applicato sul braccio anziché dover prendere un medicinale? Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista dell’American Academy of Neurology sarà presto possibile. Il nuovo device è completamente wireless e, secondo i risultati ottenuti finora, funzionerebbe bene quanto i farmaci attualmente in commercio.

“I risultati ottenuti vanno confermati con ulteriori studi, ma sono promettenti,” ha commentato David Yarnitsky, autore principale della ricerca, “Molte persone che soffrono di emicrania cercano una soluzione che non consista nell’assumere farmaci, e questo nuovo cerotto è facile da usare, non ha effetti collaterali e può essere usato in ufficio o durante le uscite sociali”.

Ma come funziona il cerotto? La sua efficacia è basata sulla stimolazione elettrica, che agisce per impedire ai segnali del dolore di raggiungere il cervello. Il cerotto è formato da alcuni elettrodi di gomma e un chip, controllabile tramite una app, un decisivo miglioramento rispetto ai sistemi utilizzati in passato, in cui era necessario collegare gli elettrodi alla testa con dei cavi.

Alla ricerca hanno preso parte 71 partecipanti che soffrivano di emicrania e che avevano in media tra i 2 e gli 8 attacchi al mese. Nessuno dei partecipanti aveva assunto medicine per trattare l’emicrania nei due mesi precedenti allo studio. Ognuno dei pazienti ha applicato il cerotto sul braccio all’insorgere di un episodio di emicrania e lo ha tenuto per 20 minuti, senza assumere medicinali per le due ore successive all’attacco. I cerotti utilizzati durante la ricerca erano stati programmati per fornire diversi trattamenti: un placebo, stimolazione a una frequenza molto bassa oppure stimolazione a frequenze più alte (in particolare 4 diverse frequenze sono state utilizzate), ma in ognuno dei casi l’utilizzo non era doloroso.

Alla fine della ricerca, il totale delle emicranie registrate dai partecipanti era 299. Dei pazienti che erano stati trattati con la stimolazione alle tre frequenze più alte, il 64% aveva mostrato una riduzione del dolore di almeno il 50%, due ore dopo il trattamento, paragonati con il 26% di quelli che avevano invece ricevuto un placebo. Nel 58% dei pazienti trattati con la frequenza più alta, inoltre, il dolore è stato ridotto da severo a debole – confrontati con il 24% di quelli che avevano ricevuto il placebo.

I ricercatori hanno anche osservato che iniziare la stimolazione entro i primi 20 minuti di un’emicrania era molto più efficace. Ora gli esperti continueranno a testare il prodotto per raccogliere dati più dettagliati, prima di una potenziale messa in commercio.

Riferimenti: American Academy of Neurology

Claudia De Luca

Dopo la laurea triennale in Fisica e Astrofisica alla Sapienza capisce che la vita da ricercatrice non fa per lei e decide di frequentare il Master in Giornalismo e Comunicazione della Scienza all'Università di Ferrara, per imparare a conciliare il suo amore per la scienza e la sua passione per la scrittura.

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