L’evoluzione del cervello umano non è ancora completata. È questa la conclusione a cui è giunto il gruppo di ricerca dell’Howard Hughes Medical Institute dell’Università di Chicago, guidato da Bruce Lahn, autore dello studio pubblicato su Science. Gli scienziati hanno analizzato gli sviluppi evolutivi di due geni, chiamati Microcephalin e Aspm (Abnormal spindle-like microcephaly associated), che regolano la dimensione del cervello negli esseri umani e le cui mutazioni sono all’origine della microcefalia, sindrome che porta a uno sviluppo cerebrale inferiore al normale. Determinando le sequenze del Dna per un gran numero di specie di primati e analizzando le differenze con esseri umani, i ricercatori hanno dimostrato che questi geni hanno continuato a operare (anche se a ritmo più lento a causa delle condizioni ambientali e sociali dell’essere umano) anche dopo l’arrivo dell’Homo Sapiens. In particolare i ricercatori sono riusciti a datare le ultime due variazioni dei singoli geni: Microcephalin 37 mila anni fa e Aspm 5.800 anni fa. (a.c.)
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