Il nostro cervello è unico, come le impronte digitali

Come le impronte digitali, che sono diverse per ciascun individuo, anche la struttura del nostro cervello è unica, influenzata da una combinazione di fattori genetici ed esperienze; lo spiega uno studio condotto dalla University of Zurich e pubblicato su Nature.

Guidato da Lutz Jäncke, che già in passato ha mostrato come esperienze e circostanze abbiano un effetto sull’anatomia del cervello, il team si è occupato di studiare 191 cervelli di persone sopra i 65 anni di età e in salute, utilizzando risonanze magnetiche per ottenere tre diverse immagini in un periodo di due anni. I partecipanti, 100 maschi e 91 femmine, erano parte del progetto Longitudinal Healthy Aging Brain.

Dai risultati, è emerso che le caratteristiche, le forme e le dimensione di varie aree del cervello variano enormemente da individuo ad individuo. I cervelli di musicisti e giocatori di golf e scacchi professionisti, ad esempio, presentano una diversa anatomia, in base alle regioni più utilizzate quando essi suonano o giocano. E tuttavia, anche circostanze limitate nel tempo, come ad esempio non poter muovere un braccio per due settimane, hanno conseguenze: in questo caso una riduzione nello spessore dell’area della corteccia cerebrale responsabile per il suo controllo. “Quello che sospettiamo è che queste esperienze hanno un effetto sul cervello, e interagiscono con la sua composizione genetica, così che nel corso degli anni ognuno sviluppa una struttura del cervello completamente individuale,” ha spiegato Jäncke.

Durante lo studio, i ricercatori hanno classificato oltre 450 componenti del cervello, come ad esempio il suo volume, lo spessore della corteccia e i volumi di materia grigia e bianca. Queste caratteristiche sono poi state misurate per ciascuno dei cervelli dei partecipanti, per permettere ai ricercatori di analizzarne le differenze e cercare di ricollegare, utilizzando degli strumenti statistici, ciascuna delle diverse risonanze magnetiche al corrispettivo partecipante utilizzando solo alcune delle caratteristiche individuate.

“Con questa ricerca abbiamo potuto confermare che la struttura del cervello è individuale,” ha commentato Jäncke, sottolineando come la combinazione di fattori genetici e ambientali abbia importanti conseguenze non sono sul funzionamento del cervello, ma anche sulla sua struttura. Tra queste variabili ci sono le competenze settoriali, le esperienze, l’educazione, il sesso, l’etnia, l’età, il talento, l’intelligenza, la personalità, eventuali malattie psichiatriche e lo status sociale.

Ci sono tuttavia alcune limitazioni, menzionate dagli scienziati, nello studio. In primo luogo, solo tre risonanze magnetiche sono state ottenute per ciascun partecipante (tre è il minor numero di dati necessari per eseguire i necessari calcoli statistici) – ovviamente lavorare con più immagini renderebbe i risultati più accurati. Una seconda limitazione è causata dal fatto che tutti i partecipanti avevano più di 65 anni – spetta a studi successivi stabilire se questi risultati sono replicabili per pazienti più giovani.

Riferimenti: Nature

Claudia De Luca

Dopo la laurea triennale in Fisica e Astrofisica alla Sapienza capisce che la vita da ricercatrice non fa per lei e decide di frequentare il Master in Giornalismo e Comunicazione della Scienza all'Università di Ferrara, per imparare a conciliare il suo amore per la scienza e la sua passione per la scrittura.

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