Cento volte Hiroshima. Fu questo il risultato del test in programma il 26 aprile 1986. Approfittando di un parziale funzionamento del reattore 4, i tecnici volevano capire se in caso di blackout elettrico, le turbine della centrale avessero avuto abbastanza energia per far funzionare il sistema di raffreddamento fino a quando non fossero entrati in funzione i generatori di emergenza. Dopo qualche ora di ritardo rispetto a quella prevista, l’esperimento alla centrale di Chernobyl, sulle rive del Pripyat Rive, ebbe inizio. Ma una dannata combinazione di errori, di progettazione, di gestione, e di controllo (i sistemi di sicurezza erano infatti fuori uso), pose fine al test e diede inizio al disastro nucleare più grande che la storia abbia mai conosciuto. Fino a Fukushima. All’1:23 del mattino di quel 26 aprile 1986 il reattore numero quattro dell’impianto nucleare di Chernobyl esplose. Il nocciolo cominciò a fondersi e tonnellate di radiazioni a disperdersi.
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