Categorie: Società

Chi arrivò per primo nel Mediterraneo?

Gli esseri umani vivevano nelle isole del Mediterraneo già 170 mila anni fa, molto tempo prima di quanto si pensasse. Sino a oggi, infatti, gli archeologi erano certi che i primi insediamenti umani a largo del Mediterraneo risalissero al Neolitico, all’incirca 10 mila anni fa. Ma i ritrovamenti e le analisi di artefatti e resti fossili di animali in isole come Creta e Cipro testimoniano invece una presenza umana molto più antica. Una dimostrazione, come scrive in un articolo su Science Alan Simmons dell’Università del Nevada, in Usa, di come i primi ominidi fossero già dei navigatori molto abili.

Sino a vent’anni fa, tutti gli scavi archeologici condotti nelle isole di Cipro e Creta avevano portato alla luce ritrovamenti che documentavano la presenza di insediamenti umani risalenti a 9 mila anni fa, nel Neolitico. Si trattava probabilmente di popolazioni di agricoltori che si erano portati dietro qualche animale domestico pur non avendo veri e propri allevamenti. Da allora, però, una serie di eccezionali scoperte ha rivoluzionato il quadro dell’occupazione insulare nel Mediterraneo, tanto che oggi si pensa che a raggiungere le coste di isole come Cipro e Creta furono persino i Neanderthal e gli Homo erectus.

D’altra parte, una delle obiezioni all’ipotesi di una colonizzazione così antica, ovvero che i primi ominidi non potevano avere abilità di navigazione che gli permettessero di sostenere lunghi viaggi per mare, non regge. Già 50 mila anni fa, infatti, gli uomini del pre-Neolitico riuscirono a raggiungere l’Australia. E cosa dire dei ritrovamenti sull’Isola di Flores, in Indonesia, datati oltre un milione di anni fa? Se fossero autentici, così come sembra, vorrebbe dire che l’Homo erectus, comparso all’incirca 1,8 milioni di anni fa, possedeva già le abilità cognitive necessarie ad affrontare lunghi e difficili viaggi per mare.

Ma veniamo alle prove concrete. Sull’isola di Creta, scavi hanno restituito artefatti come amigdale di quarzo (pietre a forma di mandorla lavorate per essere taglienti), accette e picconi triedrici che, in base alla tipologia e alla natura del deposito geologico in cui sono stati ritrovati, sembrano risalire a quasi 170 mila anni fa, al Paleolitico inferiore. E qui entrano in gioco i Neanderthal, vissuti all’incirca tra i 200 e i 30 mila anni fa, e forse persino gli Homo erectus, anche se la loro scomparsa è avvenuta prima. Anche i ritrovamenti sull’isola di Cipro, benché non così antichi, testimoniano comunque un’occupazione leggermente precedente al Neolitico, risalente a circa 12 mila anni fa. Serviranno nuove ricerche e accurate analisi per confermare questo scenario, ma la domanda che incuriosisce i ricercatori è un’altra: perché i primi ominidi hanno abbandonato la terraferma sfidando le incognite e i pericoli del mare?

Riferiementi: Science Doi: 10.1126/science.1228880

Credits immagine: Google Maps

Martina Saporiti

Laureata in biologia con una tesi sui primati, oggi scrive di scienza e cura uffici stampa. Ha lavorato come free lance per diverse testate - tra cui Le scienze, Il Messaggero, La Stampa - e si occupa di comunicazione collaborando con società ed enti pubblici come l’Accademia dei Lincei.

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