Chi ha spento la luce?

La Terra sta diventando sempre più buia: a causa dall’aumento della copertura nuvolosa e delle polveri sottili rilasciate in atmosfera, diminuisce infatti la radiazione solare in arrivo. Lo sostengono ricercatori australiani che hanno individuato il fenomeno, finora descritto solo nell’emisfero settentrionale, anche a sud dell’Equatore. Secondo quanto comunicato lunedì scorso all’Assemblea Congiunta delle Unioni Geofisiche Americane e Canadesi, tenutasi a Montreal, in Canada, in Australia i tassi di evaporazione si sono abbassati significativamente negli ultimi 30 anni. Un segnale evidente che la radiazione termica sta diminuendo. “L’oscuramento globale”, afferma Michael Roderick, che ha guidato la ricerca, “non è necessariamente un fenomeno negativo, ma potrebbe addirittura contrastarne un altro più temuto: quello di riscaldamento globale”. Roderick spiega che, quando si bruciano combustibili fossili, in atmosfera non aumentano solo i livelli di anidride carbonica (CO2), principale gas serra, ma anche quelli di polveri sottili. Contemporaneo all’aumento di temperatura, si ha poi l’aumento di nuvolosità: insieme, nuvole e polveri bloccano i raggi solari. La luce così dispersa renderebbe però più efficiente la fotosintesi e quindi l’assorbimento di CO2 da parte delle piante, aiutando a mantenere stabili i livelli atmosferici di CO2. In generale, gli studiosi mostrano ancora un po’ di reticenza nell’affrontare in pubblico l’argomento, che potrebbe essere interpretato come scusa per non preoccuparsi del riscaldamento globale. Ma insistono sull’importanza di comprendere il meccanismo dell’oscuramento per affrontare meglio problemi come inquinamento e cambiamento climatico. (va.m.)

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