Categorie: Società

Cinque minuti all’apocalisse

L’umanità si avvicina sempre più alla catastrofe. Ora sono solo cinque i minuti che separano il pianeta dall’apocalisse nucleare. La stima allarmistica proviene dalle pagine del Bollettino degli scienziati atomici (Bas), organizzazione non governativa degli Stati Uniti che dal 1947 riporta il grado di rischio atomico nel mondo su un quadrante simbolico conosciuto come Doomsday Clock, cioè Orologio dell’Apocalisse: le lancette calcolano i minuti che separano il mondo dalla “mezzanotte” atomica. Fissato inizialmente a 7 minuti dalla fine, alle 15.30 ora italiana del 17 dicembre l’orologio è stato portato avanti di due minuti, dalle 23.53 alle 23.55. Mancano cioè solo cinque minuti di tempo al pericolo di una catastrofe.

Cosa ha spinto gli scienziati ad alzare la soglia di guardia? Secondo il comitato scientifico del Bas, che comprende 18 premi Nobel, “siamo sull’orlo di una seconda era nucleare. Il mondo non si trova così tanto in pericolo da quando furono sganciate i primi ordigni atomici su Hiroshima e Nagasaki nel 1945”. Colpa, come si legge nel Bollettino, “dei recenti test nucleari della Corea del Nord, dei programmi nucleari del governo iraniano, del rinnovato interesse degli Usa per gli ordigni atomici, dell’inadeguatezza delle misure di sicurezza a difesa del materiale nucleare, della presenza di 26 mila testate nucleari negli arsenali di Usa e Russia, l’escalation del terrorismo”.

Ma c’è una grande new entry tra i pericoli che ci portano vicini all’apocalisse: si tratta dei cambiamenti climatici, i cui effetti sono considerati dagli scienziati spaventosi nel lungo periodo tanto quanto quelli derivanti dall’uso di armi atomiche. Sia la minaccia nucleare che il riscaldamento del pianeta vengono visti come il risultato dello sviluppo di tecnologie sulle quali gli esseri umani non hanno saputo mantenere il giusto controllo.

Da quando è stato creato nel 1947 l’Orologio ha subito 17 spostamenti avanti e indietro in base ai cambiamenti dello scenario internazionale: nel caso del disastro di Chernobyl; nel 1953 con i test sovietici e americani sulle armi termonucleari, che hanno fatto avanzare le lancette di due minuti verso la mezzanotte; e infine nel 2002 in seguito agli attentati dell’11 settembre. Ma ci sono stati anche momenti tranquilli per l’umanità, per esempio tra il 1991 e il 1995, quando l’orologio segnava le 23.43 grazie all’entrata in vigore il trattato per la riduzione degli armamenti atomici Start (Strategic Arms Reduction Treaty). (r.p.)

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