Categorie: Salute

Come ti divento ricercatore

Simona Lambertini
Professione biologo – alla scoperta dei segreti della vita
SciBooks 2007, pp. 236, euro 19,80

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Gli studenti che escono dalla scuola secondaria e vogliono intraprendere il cammino universitario si trovano davanti a una difficile scelta. Il moltiplicarsi dei corsi di laurea triennali, che spesso nascono e muoiono nel giro di qualche anno, ha contribuito al disorientamento. Perdurano, invece, le facoltà che hanno caratterizzato il vecchio ordinamento e che non hanno bisogno di presentazione. Scienze biologiche è una di queste e, tra quelle scientifiche, è una delle più gettonate. I progressi fatti nella ricerca, in questi anni, hanno portato i temi delle scienze della vita più volte all’attenzione dei media. Tuttavia, nonostante l’interesse che suscitano le materie insegnate, molti dubbi rimangono sulle prospettive di lavoro e sulla possibilità di poter operare nel campo della ricerca e fare carriera, almeno in Italia. “Professione biologo” cerca di indagare sui diversi aspetti della situazione nel nostro paese e lo fa dando la parola ai protagonisti, chiamati a rispondere delle loro esperienze da studenti, prima, e da ricercatori, poi.

Il libro è il quinto della collana “Il mestiere dello scienziato”, dedicata alla professione del ricercatore in varie discipline: medicina, astronomia, geologia e matematica. Anche in questo volume i protagonisti hanno nomi importanti, dalla A di Enrico Alleva alla P di Sandro Pignatti, intervistati dalla curatrice.

La fuga dei cervelli, le recenti riforme in ordine di concorsi e di cicli universitari, la penuria di fondi pubblici, ma anche le prospettive di lavoro per i giovani biologi: questi i temi affrontati nei colloqui. Partendo dalla specializzazione di ciascun intervistato, hanno spazio i diversi rami della biologia, dalla zoologia alla genetica, all’etologia alla biologia marina, fino alle neuroscienze. Le più importanti ricerche operate da questi scienziati di fama internazionale vengono descritte cercando di trasmettere il fascino della scoperta che passa anche, inevitabilmente, per numerosi insuccessi. Tra simpatici episodi trascorsi in Italia o all’estero, vengono nominate, inoltre, le sedi universitarie più prestigiose e i centri d’eccellenza del nostro paese.

Il volume, interessante anche per chi vuole farsi un’opinione sulla ricerca italiana o per chi è appassionato delle biografie dei grandi scienziati italiani, è rivolto principalmente agli studenti che si apprestano a entrare nel mondo universitario. Considerando il calo delle iscrizioni alle facoltà scientifiche, invogliare i ragazzi ad avvicinarsi a questi studi è una scommessa per chi si entusiasma nella ricerca e ha fatto della scienza il suo mestiere. Ma i biologi interpellati non danno sempre risposte incoraggianti.

Infine, una domanda sorge spontanea: perché il più giovane dei ricercatori intervistati ha 51 anni e tutti gli altri sono ultrasessantenni? Questo induce a pensare che in Italia si possono raggiungere livelli alti solo a una certa età, quasi alla soglia del pensionamento, cosa che non succede, invece, nel resto del mondo, dove, a 30 anni, si può già aspirare alla carica di professore associato. Mancano, poi, testimonianze di ricercatrici, soprattutto alla luce del dato che trova tutta in rosa la maggioranza di iscrizioni alla facoltà di biologia.

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