Cosa sappiamo sul ritorno del morbillo in Usa

Succede, negli Stati Uniti, che il morbillo sia tornato. Era il 2000 quando gli Usa dichiaravano la malattia eliminata dal proprio paese (grazie alle campagne vaccinali, oltre che a sistemi di pronto intervento contro i focolai). Nel 2014 infatti si sono registrati oltre 600 casi di morbillo in 27 stati, a cui se ne aggiungono oltre 80 segnalati in 14 diversi stati nel 2015, rende noto il Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), la maggior parte legati al focolaio scoppiato al parco Disneyland in California, complici il gran numero di visitatori, anche esteri, e l’alta concentrazione di persone. Ma la ricomparsa del morbillo in Usa potrebbe non solo essere legata allo spostamento di persone da e verso gli Usa, ma anche alla diffusione della malattia all’interno di comunità americane con persone non immunizzate. Che c’entri anche la diffusione dei movimenti antivaccini? Un’ipotesi tirata in ballo più volte negli ultimi giorni e non così campata in aria, anzi.

La scorsa settimana il Washington Post  ha pubblicato una mappa relativa alla California per mostrare la diffusione del “sentimento antivaccini”, così lo avevano chiamato, attraverso il paese. Mappa che aiuta a capire in che modo la ricomparsa della malattia sia correlata all’aumento dei detrattori dei vaccini, che hanno cominciato a crescere a dismisura a partire dalla fine degli anni Novanta, complice l’ormai tristemente noto lavoro di Andrew Wakefield, che collegava (correlazione poi più volte smentita), la somministrazione del vaccino MMR (measles, mumps, and rubella, ovvero morbillo, parotite e rosolia) all’insorgenza dell‘autismo (con ripercussioni anche in Italia).

Per misurare l’aumento del “sentimento antivaccini” sono state prese in considerazioni le cosiddette personal belief exemption (PBE), esenzioni che permettono ai genitori o tutori dei bambini di rifiutare per motivi personali le vaccinazioni richieste dallo stato. Guardando alle mappe, si scopre così che se nel 2000 i bambini delle scuole dell’infanzia con PBE erano solo lo 0,77% mentre nel 2013 la quota era salita allo 3,15% (percentuale poi scesa nello scorso anno al 2,5% con il bisogno di certificazione da parte di un medico per la presentazione del Pbe). Ma in alcune zone i tassi di rifiuto alle vaccinazioni raggiungono anche percentuali oltre il 10%.

Il rischio che la malattia possa diffondersi va di pari passo alla copertura vaccinale. Per il morbillo infatti, la cosidetta immunità di gregge – ovvero, la quota di copertura vaccinale nei confronti di un virus o di un batterio che impedisce che questo si diffonda nella comunità – è piuttosto alta, arrivando fino al 94%. Va da sé quindi, come lasciare anche piccole percentuali prive di immunizzazioni sia un rischio non solo personale ma per tutta la comunità (come vi avevamo anche raccontato).

Il morbillo, infatti,un paramyxovirus del genere Morbillivirus, è tra le malattie più infettive del mondo, come ricorda anche Science News, capace di trasmettersi a più del 90% delle persone suscettibili di essere infettate che vengono in contatto con un individuo malato. In assenza di diffusi programmi di vaccinazione in media una persona con morbillo può infettarne fino a 18 (per confronto, una con ebola, in media ne infetta circa 2), e sebbene i tassi di mortalità siano piuttosto contenuti, le complicazioni – come polmonite, encefalite, forme gravi di diarrea – per bambini sotto i cinque anni o adulti sopra i venti sono più comuni.

La vaccinazione contro il morbillo, ricorda l‘Organizzazione mondiale della sanità, dal 2000 al 2013 ha fatto diminuire del 75% i casi della malattia e ha impedito circa 15 milioni di morti. Di fatto questo pone il vaccino contro il morbillo tra le migliori conquiste della sanità pubblica e non a caso, proprio dall’Oms, riunitasi in questi giorni a Copenaghen, arriva l’ultimatum per l’Europa: il 2015 deve essere l’anno dell’eliminazione del morbillo e della rosolia dalla regione europea. Qui, infatti, negli ultimi 4 anni sono stati registrati oltre 100 mila casi di morbillo e circa 90 mila di rosolia.

Via: Wired.it

Credits immagine: AJ Cann/Flickr CC

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