Salute

Covid-19, quali sono i sintomi neurologici per i ricoverati

Circa il 13% dei pazienti ricoverati con Covid-19 in forma grave manifesta sintomi neurologici. La stima arriva oggi da una ricerca condotta dalla Boston University School e dal Boston Medical Center, che hanno analizzato i dati di più di 16mila pazienti ammessi in ospedale nel primo anno della pandemia. Il disturbo più frequente è l’encefalopatia, ovvero la presenza di un danno o di una lesione del cervello che ne altera il funzionamento. Meno comuni – ma comunque possibili – ictus, attacchi epilettici, meningite e encefalite. I risultati sono pubblicati sulla rivista Critical Care Explorations.


Long Covid, cosa sappiamo sui sintomi neurologici


Le problematiche nei pazienti

Ormai lo sappiamo, Covid-19 può causare sintomi neurologici più o meno gravi. In alcuni pazienti si tratta di manifestazioni lievi e non preoccupanti, come cefalea, dolori muscolari e nebbia mentale (o brain fog), anche se a volte persistenti, per cui si parla di Long Covid. In altre situazioni, in cui l’infezione ha assunto una forma importante, invece, i sintomi neurologici possono essere gravi e includere ictus e danni cerebrali. Gli autori hanno esaminato, con uno studio osservazionale – in cui ci si limita a osservare un fenomeno, senza intervenire a livello clinico –, quante persone ricoverate con Covid-19 accertato sviluppano in media problematiche rilevanti che riguardano il cervello o il sistema nervoso. Per farlo hanno studiato i registri clinici di più di 16mila pazienti nel periodo da marzo 2020 a marzo 2021, ragionevolmente nella maggior parte dei casi non immunizzati (non vaccinati e non esposti a infezioni da coronavirus precedente).

Tutti i sintomi neurologici

Degli oltre 16mila partecipanti, il 13% del totale (circa 2.100) ha avuto sintomi neurologici, quasi nel 90% dei casi già al momento del ricovero, mentre la restante parte durante la permanenza in ospedale. Nella maggior parte delle situazioni, circa nel 10,2% del totale dei casi (quasi 1.700 persone su 2.100 persone) riguarda quadri di encefalopatia: ciò significa che in media 1 ricoverato su 10 presentava questa condizione. A seguire ci sono stati 331 ictus (2%), 243 attacchi epilettici (1,5%) e infine 73 persone con meningite o encefalite (0,5%). Mentre l’encefalite è un’infiammazione del cervello, l’encefalopatia indica generalmente una patologia del cervello che altera la sua forma o il funzionamento. I pazienti che hanno presentato sintomi neurologici sono quelli con Covid-19 più grave, di età media più alta, pari a 72 anni, più frequentemente ammessi nei reparti di terapia intensiva e con rischio di decesso maggiore. Il gruppo che non ha presentato sintomi neurologici, ma è stato comunque ricoverato, aveva in media 61 anni.

Il rischio vascolare precedente

I ricercatori stanno cercando di comprendere le cause sottostanti, ancora non molto chiare. In un recente studio condotto da un altro gruppo di ricerca, pubblicato su Science, gli autori si chiedono se alla base dei sintomi neurologici ci possa essere una disregolazione del sistema immunitario o anche una disfunzione vascolare. In qualche caso, l’encefalopatia era associata a problemi cerebrovascolari sottostanti, incluse microemorragie e microtrombosi. I malati che hanno avuto un ictus erano in media più anziani e con fattori di rischio vascolari preesistenti. Insomma, saranno necessari ulteriori approfondimenti per capire chi è più a rischio.

Via Wired.it

Viola Rita

Giornalista scientifica. Dopo la maturità classica e la laurea in Fisica, dal 2012 si occupa con grande interesse e a tempo pieno di divulgazione e comunicazione scientifica. A Galileo dal 2017, collabora con La Repubblica.it e Mente&Cervello. Nel 2012 ha vinto il premio giornalistico “Riccardo Tomassetti”.

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