Salute

Covid-19, chi è più a rischio di sviluppare un’infezione grave

Il nuovo coronavirus è ormai un po’ meno sconosciuto: i dati iniziano ad accumularsi e abbiamo via via un’idea più definita dei sintomi, le complicanze e dei problemi di salute e di altri fattori di rischio di avere forme gravi di Covid-19. Tanto che i Cdc (Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie) hanno appena aggiornato la lista di questi fattori di rischio, indicando le patologie associate in maniera più o meno marcata a infezioni più importanti e potenzialmente fatali. Nella stessa occasione i Cdc, inoltre, divulgano una guida con le precauzioni per gli over 65 – l’età è uno degli elementi più importanti – per abbassare la probabilità di contrarre l’infezione.

Le patologie che mettono più a rischio

Fra le malattie e le condizioni di salute che sono più fortemente associate, almeno a livello statistico, al rischio di avere una forma di Covid-19 più grave, gli esperti dei Cdc ne evidenziano 7. Una di queste non è una vera e propria patologia – anche se può portare a varie malattie – ed è l’obesità, che si presenta quando si ha un indice di massa corporea superiore a 30. Le altre sono l’insufficienza renale cronica, la broncopneumopatia cronico ostruttiva (nota in sigla come Bpco), un deficit del sistema immunitario dovuto a un precedente trapianto, importanti malattie cardiache, come aver avuto un arresto cardiaco o una coronaropatiaanemia falciforme e diabete di tipo 2.

Le malattie che potrebbero aumentare il rischio

Ci sono poi varie malattie per cui ci sono alcune prove di un aumento del rischio, ma non forti come quelle relative alle patologie già citate. Fra queste, l’asma, la demenza, malattie cerebrovascolari come l’ictus, la fibrosi cistica, l’ipertensione, malattie del fegato, avere cicatrici a livello polmonare (come nella fibrosi polmonare), la talassemia e il diabete di tipo 1. Fra gli altri fattori di rischio, essere immunodepressi, per le donne essere gravidanza – da poco rivalutata e inserita nella lista – e fumare.In questo caso i Cdc usano il condizionale e spiegano che le persone con queste problematiche o condizioni “potrebbero essere a maggior rischio di Covid-19 grave”.

Gli specialisti specificano che queste liste servono a informare i medici e le persone, soprattutto i soggetti più a rischio, in modo che possano regolarsi e prendere tutte le cautele del caso per evitare di contrarre l’infezione.

Alcune precauzioni

Fermo restando che quando si hanno contatti familiari o sociali non esiste un rischio zero, per cui le persone con patologie importanti o fra quelle citate sopra potrebbero considerare di rimandare appuntamenti non strettamente necessari, nonché (ma vale per tutti) evitare di fare visita a persone che hanno sintomi riconducibili a Covid-19 oppure in isolamento o che sono venute in contatto con qualcuno con Covid-19 negli ultimi 14 giorni.

Qualora si decida di incontrarsi con gli altri, ad esclusione di queste situazioni, ci sono comunque delle misure per minimizzare la probabilità di un contagio. Oltre a mascherine per tutti, lavaggio ripetuto e frequente delle mani e distanza fisica, è meglio vedersi all’aperto, ad esempio per una passeggiata o altre attività in un parco o in giardino, e limitare la durata dell’incontro, dato che anche il tempo ha un impatto sul rischio di infettarsi. Altra strategia, tenere un elenco con le persone incontrate e i luoghi in cui si è stati.

Via Wired.it

Credits immagine di copertina: Graham Ruttan on Unsplash

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Viola Rita

Giornalista scientifica. Dopo la maturità classica e la laurea in Fisica, dal 2012 si occupa con grande interesse e a tempo pieno di divulgazione e comunicazione scientifica. A Galileo dal 2017, collabora con La Repubblica.it e Mente&Cervello. Nel 2012 ha vinto il premio giornalistico “Riccardo Tomassetti”.

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