Crisi senza volto

In milioni nel mondo sono in fuga da zone di guerra, subiscono violenze di ogni tipo, muoiono di fame e malattie. Eppure queste tragedie restano per lo più ignorate dai mass media italiani. È l’accusa che Medici senza frontiere (Msf) ha lanciato contro telegiornali, quotidiani e periodici nel terzo rapporto sulle crisi dimenticate, presentato a Roma insieme alla campagna “Dimmi Di Più”, che mira a coinvolgere il grande pubblico nel chiedere un’informazione più attenta.

L’analisi, svolta insieme all’Osservatorio di Pavia, ha preso in considerazione lo spazio dedicato nel 2006 dai mezzi di comunicazione (22 quotidiani,13 periodici e i principali telegiornali della televisione generalista) alle dieci più importanti crisi e ai 72 contesti geografici a esse inerenti. Risultato: su un totale di oltre 78mila notizie, solo poco più di ottomila (pari al 10,5 per cento) sono state dedicate a eventi o situazioni difficili. Se alcuni però sembrano trovare sempre il loro spazio, come la crisi in medio oriente, il conflitto in Iraq, quello in Afghanistan e la Somalia, altri fanno più fatica. Si pensi alla Cecenia, martoriata da una guerra che dura da 12 anni, che in un anno si è guadagnata solo 92 articoli, di cui ben 42 riferiti a due singoli episodi, cioè l’uccisione del leader separatista Basayev (23 articoli) e l’assassinio della giornalista Anna Politkovskaja (19). Sulla Colombia, che sta entrando nel quinto anno di conflitto armato, sono stati pubblicati circa 100 articoli, ma nessuno sui milioni di sfollati causati dagli scontri tra esercito, paramilitari e guerrieri. Sono 63 gli articoli sul Ciad, di cui solo 10 sui 200 mila rifugiati dal vicino Darfur e dei 50 mila sfollati interni.

Non va meglio alle pandemie. Alla tubercolosi, che miete due milioni di vittime ogni anno, i telegiornali hanno dedicato tre notizie. Alla malaria, che uccide un bambino ogni 30 secondi, sei notizie. Troppo poco se confrontato con lo spazio dedicato all’influenza aviaria, che con soli 116 casi e 80 morti in tutto il mondo si è guadagnata ben 410 servizi dei tg. Nel complesso, tra i quotidiani i più attenti sono risultati Avvenire, La Repubblica e Il Corriere della Sera: tra i periodici spiccano Famiglia Cristiana, Panorama, L’Espresso e Il Venerdì di Repubblica, seguiti a ruota da Vanity Fair e Io Donna. Tra i tg, i più attenti sono risultati quelli Rai rispetto a quelli Mediaset, con il primato che spetta al Tg3. (r.p.)

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