Crosta riciclata

Uno studio pubblicato su Nature rivela che parte della crosta terrestre, spinta tempo fa a centinaia o migliaia di chilometri di profondità, riemerge sotto forma di zampilli di lava calda dai vulcani. Il fenomeno geologico, noto come “mantle plumes” e osservato nel vulcano delle Hawaii Manua Kea, è stato proposto inizialmente nel 1971, ma è ancora poco accettato dalla comunità scientifica. “Molti geologi sono ancora convinti che la crosta terrestre sprofondata sotto il mantello, con un processo di subduzione, rimanga lì inerte”, ha affermato Claude Herzberg, geologo all’Università Reutgers del New Jersey e autore dello studio.

Sono le basse quantità di calcio trovate nel magma del vulcano Mauna Kea ad aver fornito la prova che parte della crosta terrestre sommersa è stata risputata fuori sotto forma di lava calda. Le quantità di calcio che si trovano nel magma classico, proveniente dalla fusione dello strato del mantello, sono molto più elevate. Questi nuovi dati chimici saranno il punto di partenza per estendere lo studio ad altri vulcani sparsi nel mondo.

Per le future ricerche saranno presi in considerazione anche altri importanti elementi chimici quali lo zolfo e isotopi di elementi pesanti come il piombo e l’afnio. Variazioni nella composizione chimica del magma sono normalmente presenti durante i cicli di eruzione di un vulcano. Questo porta a pensare che le informazioni che saranno raccolte nei futuri studi potrebbero diventare molto utili per le previsioni delle eruzioni vulcaniche. (fr.c.)

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