Salute

Latte materno: nei prematuri fa bene al cuore

(Foto: Melissa Segal/ Flickr CC)

Il cuore dei prematuri spesso si sviluppa in modo anomalo, presentando camere più piccole, pareti più spesse e di conseguenza una funzione cardiaca ridotta. Ora, per la prima volta, uno studio dell’Università di Oxford dimostra che nell’età adulta le condizioni del cuore delle persone nate prematuramente è fortemente legata all’alimentazione ricevuta nei primi mesi di vita, momento cruciale per la crescita di questo muscolo.

Il team ha infatti analizzato in che modo l’alimentazione del neonato potrebbe essere in grado di alterare lo sviluppo del cuore. “Abbiamo esaminato i dati di uno studio del 1982 su oltre 900 individui che sono stati seguiti fin dalla nascita, e analizzato gli effetti dei diversi regimi alimentari ricevuti”, spiega l’autore Adam J. Lewandowski. “Li abbiamo, poi, convocati a Oxford per valutare la morfologia e la funzione cardiaca con una risonanza magnetica e utilizzato queste informazioni per studiare come i diversi regimi alimentari possano aver influito a lungo termine sullo sviluppo del cuore”.

Lo studio, apparso su Pediatrics, ha dimostrato che malgrado coloro che erano nati precocemente presentavano una effettiva riduzione dei volumi del cuore e delle sue funzioni rispetto a quelli nati a termine. La stessa riduzione è comunque stata notevolmente inferiore nelle persone che erano state allattate esclusivamente con latte materno rispetto a quelli nutriti solamente con latte artificiale.

Dopo aver analizzato i risultati per tener conto di altri fattori che avrebbero potuto influenzare lo sviluppo del cuore, l’allattamento al seno e la quantità di latte materno nella dieta sono state chiaramente associate con una migliore funzione del cuore rispetto all’alimentazione con latte artificiale. “Anche il miglior latte artificiale manca di alcuni fattori di crescita, enzimi e anticorpi che invece il latte materno può fornire ai bambini in via di sviluppo”, spiega il ricercatore. “Questi risultati mostrano che anche in persone il cui parto prematuro ha inevitabilmente influenzato la loro crescita, l’allattamento al seno può essere in grado di migliorare lo sviluppo del cuore”.

Riferimenti: Pediatrics

 

Marta Musso

Laureata in Scienze Naturali alla Sapienza di Roma con una tesi in biologia marina, ha sempre avuto il pallino della scrittura. Curiosa e armata del suo bagaglio di conoscenze, si è lanciata nel mondo del giornalismo e della divulgazione scientifica. “In fin dei conti giocare con le parole è un po' come giocare con gli elementi chimici”.

Articoli recenti

“Così insegnamo agli studenti il benessere mentale”

Coltivare il benessere psicologico per una delle categorie più stressate d’Italia, gli universitari: il programma…

22 ore fa

Perché il vaccino anti-Covid di AstraZeneca non verrà più prodotto?

No, non è per via degli effetti collaterali. Si tratta di una decisione aziendale dovuta…

2 giorni fa

Immergersi in un buco nero, grazie a una simulazione

Un viaggio attorno alla porzione di spazio-tempo più buia e misteriosa che conosciamo, fino ad…

4 giorni fa

Una modifica al paradosso di Schrödinger per conciliare quantistica e relatività

Un gruppo di fisici dell’Università di Trieste (e di altri istituti) ha proposto una sorta…

5 giorni fa

Il talco può aumentare il rischio di tumore?

Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson pagherà 6,5 miliardi di dollari per chiudere le cause…

1 settimana fa

Mesotelioma, 9 casi su 10 sono dovuti all’amianto

Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…

2 settimane fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più