Dopo poco più di 7 mesi di viaggio, e un piccolo cambio di rotta, Curiosity sta per arrivare su Marte. La data prevista per la fine della corsa è quella di lunedì 6 agosto. E a 3 giorni e 18 ore dall’arrivo, l’atmosfera dentro l’agenzia spaziale statunitense è già carica di tensione. Il perché è molto semplice: le comunicazioni dal rover della Nasa alla Terra impiegano 14 minuti, mentre l’atterraggio sarà questione di appena 7 minuti. Questo vuol dire che, dopo che la sonda manderà il segnale di ingresso nell’atmosfera marziana, si potrà solo aspettare con il fiato sospeso prima di conoscerne il destino. Se tutto andrà come deve andare, allo scadere dei 14 minuti, cominceranno ad arrivare le prime immagini del Cratere Gale, una buca di 150 chilometri poco a sud dell’equatore marziano, dove il rover sarà atterrato sano e salvo. In caso contrario ci sarà soltanto il silenzio.
Curiosity è il rover più grande mai spedito (e spedibile finora) su Marte, e le sue dimensioni, quelle di un’automobile di circa una tonnellata, hanno richiesto la messa a punto di una procedura di atterraggio ad hoc, nella quale ci sono però molti passaggi critici.
Secondo il programma la capsula che trasporta la sonda entrerà nell’atmosfera marziana a una velocità di circa 21mila chilometri orari, e si riscalderà fino a raggiungere i 1600 °C. A proteggere Curiosity ci penseranno i potenti scudi termici. Quando la velocità sarà scesa a 1.450 Km/h si aprirà il paracadute supersonico e questo porterà la capsula a rallentare fino a raggiungere i 450 Km/h, momento in cui gli scudi termici si staccheranno per permettere ai radar della sonda di vedere il sito di atterraggio e calcolare la sua rotta. Poi sarà la copertura esterna a staccarsi, ed entreranno in funzione i retrorazzi. A pochi metri dal suolo, infine, 4 cavi depositeranno delicatamente il rover sulla superficie del pianeta.
Per esorcizzare la paura che qualcosa vada storto e per illustrare quanto sia delicata la procedura di atterraggio la stessa Nasa ha realizzato un trailer dimostrativo dal titolo quanto mai esplicativo: Curiosity’s Seven Minutes of Terror.
Se tutto dovesse andare bene, spiega a GetCurious.com Chris Carberry, direttore esecutivo di Explore Mars, Curiosity potrebbe aiutare gli scienziati a capire come e se siano potute esistere – e come potrebbero ancora esistere – la vita e l’acqua sul Pianeta Rosso. “Il successo della missione”, conclude Carberry, “potrebbe avvicinarci di un passo all’obiettivo ambizioso di portare l’uomo su Marte entro il 2030”. Per chi volesse seguire in diretta (con il debito ritardo e tutta la suspence) l’atterraggio di Curiosity, potrà farlo in streaming o con un hangout su Google+.
via wired.it
Credit immagine a NASA/JPL-Caltech