Di nuovo al voto la caccia di sussistenza

Durerà fino a giovedì la riunione straordinaria della Commissione Baleniera Internazionale che ha preso il via oggi a Cambridge (GB). Ordine del giorno: decidere se le popolazioni indigene dell’Alaska, eschimesi e Chukotka, possono cacciare le balene per la sussistenza. Durante la riunione del maggio scorso, infatti, i lavori della Commissione erano stati bloccati dal Giappone che, con uno scandaloso acquisto di voti, aveva chiesto che anche alle popolazioni costiere nipponiche fosse riconosciuto lo stesso diritto delle popolazioni indigene. “Ma i giapponesi vogliono riaprire la caccia commerciale e basta”, avverte Domitilla Senni, direttore generale dell’Associazione ambientalista Greenpeace, “non hanno bisogno della caccia di sussistenza”. Stando fermo il divieto di uccidere i cuccioli di balena o le mamme con i piccoli al seguito, ora i giapponesi e gli americani propongono di permettere la caccia di 280 esemplari per il periodo 2003 – 2007, cioè non più di 67 balene l’anno. E se un anno la caccia risulta inferiore alla soglia consentita, sarà possibile cacciarne di più negli anni successivi. Anche se agli aborigeni saranno garantite le quote di caccia di sussistenza, Greenpeace teme che il Giappone userà anche questa volta l’appoggio dei numerosi paesi che godono del suo aiuto economico per indirizzare le votazioni a proprio favore. La stessa politica che la potenza nipponica potrebbe utilizzare il mese prossimo a Santiago del Cile durante la Conferenza della Cites, quando chiederà la revoca del bando al commercio di carne di balena. (r.p.)

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