Ecco un nuovo dinosauro: sembra un T.rex, ma è più antico

dinosauro
(Credits: Carlos Papolio CC BY-SA)

Vi ricordate la dragonessa Meraxes di Game of Thrones, la famosa serie TV ispirata ai libri di George R. R. Martin? Un gruppo di paleontologi guidati da Juan Canale, del Museo Paleontologico di Neuquén, Argentina, ha scelto il suo nome per una nuova specie di dinosauro descritta in un articolo pubblicato su Current Biology. Meraxes gigas (gigante) è il nome completo, e indica le imponenti dimensioni del dinosauro: gli autori dello studio stimano che fosse lungo circa 11 metri e che la sua massa superasse le 4 tonnellate.

Vissuto nel Cretaceo superiore, epoca geologica che va approssimativamente dai 100 ai 66 milioni di anni fa, i resti del gigante sono stati dissotterrati dal gruppo di ricerca fra il 2012 e il 2014. Ritrovati in ottimo stato, comprendono, fra le altre, ossa del cranio e degli arti sia posteriori che anteriori. Questi ultimi risultano sproporzionatamente piccoli rispetto al resto del corpo, proprio come nel caso del noto Tyrannosaurus rex. Secondo gli autori dello studio, tuttavia, Meraxes gigas fa parte della famiglia dei Carcharodontosauridae (il cui nome significa “lucertole dai denti di squalo”), e si è estinto circa venti milioni di anni prima della comparsa del T. rex, con il quale non sembrerebbe avere una relazione di parentela diretta.

Si tratta, spiegano i ricercatori, di un caso di evoluzione convergente, ovvero dello sviluppo di un tratto simile in due specie evolutesi in modo indipendente l’una dall’altra, che di solito indica la risposta ad una pressione evolutiva simile. Infatti, nonostante le dimensioni ridotte, gli autori ipotizzano che gli arti anteriori avessero una funzione ben precisa, come sembrano indicare le robuste ossa di questa parte dello scheletro e le prominenti zone di inserzione di quelli che probabilmente erano muscoli ben sviluppati. Secondo Canale, sia Meraxes gigas che T. rex potrebbero aver fatto uso dei loro arti anteriori per comportamenti riproduttivi oppure per rialzarsi dopo una caduta.

Inoltre, l’ottimo stato di conservazione delle ossa ritrovate ha permesso al gruppo di ricerca di scoprire nuove caratteristiche della famiglia dei Carcharodontosauridae, come il fatto che questo gruppo avesse raggiunto un picco di biodiversità poco prima della sua estinzione. Il cranio di questa specie, per esempio, era adornato di creste, solchi e protuberanze, che secondo i ricercatori potevano servire ad attrarre i propri simili per accoppiarsi.

Riferimenti: Current Biology