Dipendenza da sport

Nei topi di laboratorio, l’attività fisica può indurre una forma di dipendenza. Lo afferma un recente studio condotto all’Università del Wisconsin-Madison, e riportato su Behavioral Neuroscience. I ricercatori hanno monitorato l’attività cerebrale di due gruppi di topi da laboratorio. Il primo gruppo era composto da topi normali, l’altro da animali, selezionati attraverso incroci, con una particolare propensione a correre per lungo tempo sulla ruota. Gli scienziati hanno lasciato gli animali liberi di muoversi a proprio piacimento per sei giorni, durante i quali i topi più attivi hanno faticato in media il triplo degli altri. Il settimo giorno a metà degli esemplari di ciascun gruppo è stato impedito di correre sulla ruota. A quel punto sono stati proprio gli animali più sportivi a rivelare la maggior attività cerebrale. Forti stimoli neurologici si sono riscontrati in 16 su 25 regioni del cervello, “le stesse regioni cerebrali che si attivano quando si nega alle cavie la razione quotidiana di cocaina, morfina, alcool o nicotina” secondo Justin Rhodes, uno dei ricercatori che hanno partecipato allo studio. Negli animali compare dunque uno stimolo neurologico che li spinge a correre, e negli individui geneticamente predisposti questo desiderio assume le forme di una vera e propria dipendenza. Resta da capire se risultati analoghi valgano anche per gli esseri umani. (g.p.)

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