Disturbi mentali all’origine del Bolero

Fu un disturbo del cervello a influenzare la musica di Maurice Ravel. L’ipotesi, pubblicata sull’European Journal of Neurology, viene da un gruppo di ricercatori coordinati da François Boller del Paul Broca Research Centre di Parigi. Sembra che il compositore francese soffrisse di un deterioramento dell’emisfero sinistro del cervello, quello che coordina le capacità artistiche. Analizzando il Bolero e il Concerto per mano sinistra del 1930, i ricercatori hanno associato a questo disturbo il cambiamento stilistico che contraddistingue le due opere. Un’analisi matematica, infatti, ha mostrato fraseggi più brevi e ripetizioni di interi temi musicali che mostrerebbero una prevalenza cerebrale destra. Secondo i ricercatori i sintomi manifestati da Ravel, finora associati a una forma di Alzheimer, erano invece dovuti a due disfunzioni: la prima intaccava i centri del linguaggio causando una forma di afasia primaria; la seconda, una degenerazione corticobasale, ledeva il controllo dei movimenti. Secondo Boller, quindi, la causa fu proprio un’incapacità espressiva e non tanto una scelta artistica. “Ravel rimase intrappolato nel proprio corpo”, dice Boller, “egli non perse l’abilità di comporre musica, perse la capacità di esprimerla”. (a.ca.)

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