SAPPIAMO DIRE “benvenuto”, ma non siamo più capaci di dire “addio”. Abbiamo imparato a far nascere i bambini in sicurezza, ma viviamo in una cultura che non sa più morire, che ha perso la capacità di lasciar andare le persone, con dignità e senza dolore: Rabbi Blanchard Tsvi, autore della Guida giudaica per le cure palliative, ha imparato in ospedale come si accompagnano i pazienti anziani colpiti da malattie incurabili lungo quel faticoso e spesso sofferente tragitto che porta alla morte. Un passaggio fondamentale da compiere insieme, mai in solitudine. Perché – dice: «Chi muore ha bisogno della vicinanza delle persone care, ma chi raccoglie l’ultimo respiro di un malato ha tanto da imparare da chi sta lasciando la vita». Per questo Rabbi Tsvi è tra i 45 firmatari della Carta delle Religioni per le Cure Palliative per le Persone Anziane, risultato di un lavoro iniziato nel 2016 grazie alla Fondazione Maruzza Lefebvre D’Ovidio onlus in collaborazione con la Pontificia Accademia per la Vita, e siglato a Roma pochi giorni fa da esperti e religiosi provenienti da tutto il mondo.
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