Dove il fumo diventa dipendenza

Si chiama insula, è una piccola area situata in profondità nella nostra corteccia cerebrale ed è la responsabile numero uno della dipendenza da fumo. Lo rivela uno studio effettuato da alcuni ricercatori della University of Southern California di Los Angeles e pubblicato oggi su Science. La fonte d’ispirazione della ricerca è stato un paziente, un accanito fumatore che dopo aver subito un danno all’insula, a seguito di un ictus, ha smesso di fumare da un giorno all’altro senza più sentirne nessuna esigenza.

L’insula riceve segnali da svariate parti del corpo ed è associata al nostro sistema limbico. È quella parte del cervello che traduce i segnali in sensazioni, quali fame, sofferenza o bisogno al consumo di droghe. I ricercatori hanno esteso il loro studio a 69 pazienti, fumatori, che hanno subito una lesione cerebrale. Su 19 pazienti con danno a carico dell’insula, 12 hanno smesso di fumare senza nessuno sforzo. Ma per gli altri pazienti, con altre forme di lesioni, la correlazione tra danno al cervello e lo stop al fumo è risultata molto meno marcata.

Ovviamente, procurare un danno al cervello non è una terapia da prendere in considerazione, ma questi risultati aprono la strada alla progettazione di nuovi farmaci anti-fumo che colpiscano l’insula. “Questa regione del cervello è responsabile della funzione di molte nostre attività quotidiane”, sottolinea  Antoine Bechara, autore del lavoro. “Bisogna quindi procedere con cautela e assicurarsi che interferendo con il fumo non si tocchino attività vitali come l’alimentazione”. Nel futuro più immediato, invece, si può pensare di monitorare l’effetto che hanno le terapie già in uso sull’attività dell’insula. (fr.c.)

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