Duemila anni di fumi tossici

Le sostanze tossiche esalate due mila anni fa da miniere e fonderie minacciano tuttora la salute dell’uomo. La denuncia arriva da F. Brian Pyatt e da J. P. Grattan, della Nottingham Trent University (Gran Bretagna) e viene pubblicata dal Journal of Pubblic Health Medicine. I due ricercatori hanno misurato i livelli attuali di rame e di piombo presenti nella regione del Wadi Faynan, situata a sud del Giordano. Un’area in cui Babilonesi, Assiri, Romani e Bizantini condussero, ben due mila anni fa, estrazioni su larga scala di rame. Ebbene, le concentrazioni dei suddetti metalli “rimangono eccezionalmente alte”, ha detto Pyatt, “e continuano a esercitare i loro effetti nocivi sulle piante e sugli animali, incluso l’uomo”. Persino dopo due secoli di azione erosiva operata dal vento e dalla pioggia. A essere principalmente minacciati sono i Beduini che abitano la regione, rischiando problemi gastrointestinali e respiratori che possono portare al coma e alla morte. Ma non sarebbe soltanto quest’area del Medioriente a essere inquinata. Lo stesso Pyatt ha indicato anche la regione del Tamar Valley, nel sud-ovest della Gran Bretagna. Qui, tra il 1880 e il 1910, gli scavi nelle miniere avrebbero contaminato l’aria, la terra e l’acqua con i fumi derivanti dai metalli pesanti e dai loro sottoprodotti. (d.d.v.)

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