La polemica sulle sigarette elettoniche non si placa, anche se stavolta a finire sotto accusa non è il prodotto in sé – sulla cui sicurezza per la salute si discute già da un po’ (vedi Galileo: E-cigarette, una moda rischiosa per i polmoni e E-cigarette, attenti al vapore passivo) – ma solamente i dispositivi fuori norma, quelli venduti senza le indicazioni su pericolosità, e modalità d’uso.
E’ quanto scrive oggi Repubblica.it annunciando che a Genova sono stati sequestrati 3000 pezzi tra dispositivi e ricariche di sigarette elettroniche da parte dei Nas perché ritenute fuori legge. A esserne colpiti, con multe anche per 30 mila euro, i commercianti che distribuivano prodotti provenienti dalla Cina, privi del marchio Ce, titolari di negozi sorti sull’onda del recente boom delle e-cigarette.
Le sigarette elettroniche possono contenere nicotina in diverse percentuali, motivo per cui devono essere accompagnate da una documentazione che riporti precauzioni per l’uso e indicazioni sulla pericolosità, in modo particolare con le avvertenze nei riguardi dei bambini. I prodotti sequestrati invece erano privi del marchio di sicurezza. Al sequestro da parte dei Nas seguirà ora l’analisi dei dispositivi confiscati da parte dell’Istituto Superiore di Sanità, che sta anche indagando sulla sicurezza dell’utilizzo delle e-cigarette come mezzo di disassuefazione dal tabacco.
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