E il pesce segnala l’inquinamento

Un pesce tropicale rosso fosforescente. È il primo animale domestico geneticamente modificato che verrà commercializzato negli Stati Uniti a partire dal gennaio del 2004. Di norma i pesci zebra hanno una colorazione nero e argento. “GloFish”, com’è stato denominato il pesce modificato, è stato inizialmente concepito per segnalare la presenza di inquinanti nell’acqua, assumendo la colorazione fosforescente in presenza di tossine. Una colorazione che può addirittura variare a seconda del tipo di sostanze rilevate. Il Glofish è stato ottenuto da un gruppo di scienziati dell’Università di Singapore inserendo un gene di un anemone di mare che conferisce la tipica colorazione rossastra nelle uova di pesci zebra. Ma i ricercatori sono riusciti a ottenere anche una colorazione verdastra utilizzando un gene marcatore ricavato da una medusa, spesso usato in esperimenti. Per rendere operativa la capacità del Glofish nel riconoscere gli inquinanti, sono stati individuati dei promotori di geni che funzionano come un “interruttore” in presenza di certi stimoli. Gli scienziati della Yorktown Tecnologies, che hanno sviluppato il pesce per la commercializzazione, sostengono che Glofish non rappresenta un pericolo per gli ecosistemi. Di diverso avviso, invece, molti gruppi conservazionisti, ma anche i gruppi a difesa dei consumatori che ritengono che questo sia il primo passo verso la produzione di pesce geneticamente modificato anche per uso alimentare. (m.mo.)

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