Una nuova epidemia di ebola, durante una pandemia. Succede in Guinea, da dove solo pochi anni fa tutto cominciò, dando inizio alla peggiore epidemia di ebola della storia, nell’Africa Occidentale. Costò 11 mila vittime, con 28 mila casi, allora. Oggi la paura è tornata, dopo l’annuncio di una nuova epidemia nel paese, nella comunità rurale di Gouéké, nel sud del paese, non lontano dal confine con la Costa d’Avorio e la Liberia.
Al momento, spiegano dall’Organizzazione mondiale della sanità, sono sette i casi e tre le vittime, ricollegabili al cluster di un’infermiera morta alla fine di gennaio, e alle persone che hanno preso parte al funerale. Con una dinamica per nulla diversa di quelle identificate in passato come sistema di diffusione del virus (in particolare la sepoltura sicura è uno dei sistemi di lotta alla diffusione di ebola). Ebola infatti è una malattia virale, che si trasmette, da persona a persona, per contatto diretto con fluidi corporei infetti e superfici da queste contaminati. Le ultime segnalazioni della malattia erano quelle che arrivavano dalla Repubblica Democratica del Congo, colpita dal 2018 dalla peggiore epidemia nel paese, la seconda per costo di vite umane nella storia. In Guinea ebola non tornava dal 2016.
“È preoccupante assistere al ritorno di ebola in Guinea, un paese che ha già sofferto tanto per questa malattia – ha commentato Matshidiso Moeti, direttrice dell’Oms per la regione africana – Ma basandosi sull’esperienza e sulle competenze sviluppate durante le epidemie precedenti, i sanitarei in Guinea sono al lavoro per tracciare rapidamente la diffusione del virus e interrompere le infezioni”. Parole simili Moeti le aveva pronunciate solo pochi giorni fa, alla notizia di un nuovo caso di ebola nelle stesse regioni della Repubblica Democratica del Congo colpite dalla recente e devastante epidemia, cui ne sono seguiti altri poi.
Oltre a mettere in campo tutte le misure di sorveglianza – anche in prossimità dei paesi vicini – tracciamento e contenimento del virus, verrà utilizzato anche il vaccino contro il virus. Soluzione, quella del vaccino, non disponibile solo fino a pochi anni fa ma utilizzato nella Repubblica Democratica del Congo, anche ora.
Credits immagine di copertina: NIAID via Flickr CC
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