SECONDO alcuni autorevoli testi di biologia, gli Ophidiidae (una famiglia di pesci simili alle anguille) non potrebbero sopravvivere senza ossigeno. Ma gli Ophidiidae non lo sanno, e perciò continuano a sopravvivere. Potrebbe essere questo, parafrasando un noto aforisma attribuito a Igor Sikorski, il sunto estremo dei risultati di una ricerca recentemente pubblicata sulla rivistaEcology da parte di un’équipe della Scripps Institution of Oceanography: gli scienziati hanno infatti scoperto, negli abissi oscuri del Golfo della California, un ambiente poverissimo di ossigeno, la presenza di due tipi di pesci: esemplari appartenenti alla famiglia delle Ophidiidae, per l’appunto, e i cosiddetti gattucci lecca-lecca, o Cephalurus cephalus, una specie di squali di appena 25 centimetri di lunghezza. Nonostante si sospettasse già che queste specie fossero in grado di sopravvivere anche in ambienti a bassa concentrazione di ossigeno, la scoperta consentirà di comprendere meglio come questi e altri abitanti del mare riescano a estrarre i componenti fondamentali per la vita da ambienti così ostili.
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