Categorie: AmbienteVita

Ecco il pesce che cammina

Un pesce che cammina, sollevando a ogni passo il proprio corpo e muovendosi in avanti. In acqua sì, ma come fanno i tetrapodi sulla terraferma. A filmare il pesce polmonato  Protopterus annectens, durante la sua passeggiata acquatica – aggiungendo un nuovo tassello alla storia dell’evoluzione e dimostrando che la deambulazione (riferita in senso stretto a quella dei tetrapodi) si sarebbe evoluta ancor prima della conquista della terraferma -, sono stati i ricercatori dell’ università di Chicago, che descrivono la scoperta sulle pagine di Pnas.

Che i pesci polmonati (o Dipnoi) fossero dei buoni candidati per spiegare l’evoluzione secondo le teorie darwiniane era chiaro da tempo, come riporta Discover Magazine: sin da quando uno scettico Richard Owen, nel 1837, spulciando l’anatomia di un pesce speditogli dall’Africa, non si imbatté nei polmoni. Trovò poi anche qualcosa di molto simile a un naso in quello strano esemplare (appartenente alla famiglia delle Lepidosirenide), e ancora osservò che le sue pinne ricordavano gli arti. Eppure tutto questo non bastò a convincerlo che quel pesce poteva essere un vecchio antenato dei tetrapodi. Ma quando si scoprì il collegamento tra il naso e la bocca e, in seguito, che era tra i pesci più simili ai tetrapodi sotto il profilo genetico, di dubbi ne rimasero ben pochi.

Ad aggiungere un ulteriore tassello alla storia evolutiva dei pesci polmonati sono stati i ricercatori statunitensi, osservando come il Protopterus annectens (appartenente a una famiglia diversa di quello studiato da Owen, la Protopteridae) si muove in acqua. Nel loro filmato, i ricercatori hanno immortalato un esemplare africano muoversi appoggiandosi con le pinne pelviche al suolo e avanzare a ogni passo. E sebbene i tetrapodi abbiano evoluto diversi meccanismi di deambulazione, il concetto di base è lo stesso (nonostante il pesce non abbia una pelvi, se si esclude una piccola formazione primitiva, né piedi per sostenere il peso e il movimento.

La scoperta aiuterebbe a far luce sui meccanismi e sui tempi in cui sarebbe comparso il primo tetrapode. Secondo quanto ritenuto finora dai biologi, infatti, l’evoluzione dei tetrapodi sarebbe stata caratterizzata da una serie di eventi, come la conquista della terraferma, l’origine degli arti digitati, una locomozione basata su un substrato fisico e l’andatura alternata che usa le appendici pelviche comeinput motorio. Trovare caratteristiche come l’andatura pelvica o la deambulazione in un pesce comeProtopterus annectens significa che, ancor prima di conquistare la terraferma e di sviluppare appendici specializzate, i vertebrati avevano già imparato a camminare.

Via: wired.it

Credits immagine: Protopterus aethiopicus,By Mathae (Own work) [GFDL, CC-BY-SA-3.0 or CC BY 2.5], via Wikimedia Commons

Anna Lisa Bonfranceschi

Giornalista scientifica, a Galileo Giornale di Scienza dal 2010. È laureata in Biologia Molecolare e Cellulare e oggi collabora principalmente con Wired e La Repubblica.

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  • Trovo Galileo un sito molto interessante, che ti aggiorna senza seccanti prese di posizioni ideologiche- con articoli e filmati che
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    ne trarrebbero certamente un valido supporto da aggiungere alle
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