Ecco il sistema extrasolare uguale al nostro

Là fuori, al di là del sistema solare, ci sono altri sistemi solari, proprio come il nostro. Il modello dei pianeti che girano attorno alla stella madre, allineati, decisamente non è un’esclusiva di questo angolo di Spazio. La conferma arriva da uno studio pubblicato su Nature e condotto da Roberto Sanchis-Ojeda del Massachusetts Institute of Technology di Boston. Grazie ai dati raccolti dal satellite Kepler, i ricercatori hanno infatti scoperto che i tre esopianeti orbitanti attorno alla stella Kepler-30 sono allineati tra loro e con il proprio sole.

È un’informazione preziosa per comprendere la storia dei sistemi extrasolari. L’architettura del Sistema solare, infatti, rivela molto della sua evoluzione: dal momento che l’equatore del Sole e i piani orbitali dei pianeti sono quasi allineati, i ricercatori hanno praticamente la certezza che tutti i corpi si siano formati a partire da un unico disco di gas rotante.

Ma cosa succede nel resto del Cosmo? La storia è molto diversa se si guarda ai cosiddetti pianeti gioviani caldi, corpi extrasolari che transitano così vicino a una stella da raggiungere temperature elevatissime. Questi pianeti hanno orbite disallineate da quelle del loro sole e talvolta si muovono intorno ad esso in senso orario, il contrario di quanto accade nel Sistema solare. Questo schema presuppone dinamiche di formazione ed evoluzione diverse rispetto a quelle che caratterizzano i nostri pianeti. Probabilmente, ipotizzano gli autori, è tipico di sistemi che nella loro storia hanno sperimentato interazioni distruttive.

Ma le scoperte di sistemi extrasolari simili al nostro sono sempre più frequenti: l’ultima è questa dell’equipe di Sanchis-Ojeda, arrivata dopo due anni e mezzo di analisi dei dati su Kepler-30 e sui suoi tre pianeti. Per conoscere la posizione delle rispettive orbite, i ricercatori hanno preso come riferimento le macchie solari dell’astro, ovvero zone superficiali più scure e fredde. Hanno così osservato che i tre pianeti transitavano ripetutamente davanti alla stessa macchia, il che presuppone orbite allineate tra loro e con l’equatore della stella. Insomma, il sistema Kepler-30 è identico al Sistema solare: stessa architettura, stessa origine a partire da un unico disco di gas.

A questo punto la caccia non si ferma. La Nasa sta preparando la sua prossima missione, il lancio del Transiting Exoplanet Survey Satellite (Tess). Si tratta di un telescopio sviluppato dal Mit che scruterà l’Universo alla ricerca di altri sistemi come il nostro.

Via: wired.it

Credits immagine: Cristina Sanchis Ojeda 

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