LE AURORE polari appaiono all’unisono ai due capi del pianeta, ma non sono sempre identiche. Se potessimo osservarle contemporaneamente da entrambi i poli, infatti, a volte salterebbe all’occhio qualche differenza. Incongruenze nella forma, o nella posizione, delle due aurore (quella boreale, al Polo Nord, e quella australe al Polo Sud) la cui esistenza è rimasta un mistero fino a una decina di anni fa. E per le quali oggi la comunità scientifica ha finalmente una spiegazione. Merito di uno studio pubblicato sul Journal of Geophysical Research: Space Physics da un team di ricerca dell’Università di Bergen, che potrebbe avere importanti ripercussioni in campi che vanno dalle comunicazioni alla navigazione satellitare, fino alla sicurezza delle infrastrutture energetiche. Perché – spiegano gli autori della scoperta – l’aurora polare è solo un sintomo dell’azione dei venti solari: gli stessi che, in periodi di particolare attività, possono produrre danni ai satelliti in orbita attorno al pianeta, e perfino alle apparecchiature elettroniche situate a terra.
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