Categorie: Spazio

Ecco il pianeta simile (e vicinissimo) alla Terra

L'illustrazione mostra un panorama della superficie del pianeta Proxima b, che orbita attorno alla nana rossa Proxima Centauri, la stella più vicina al Sistema solare. È visibile anche la stella doppia Alpha Centauri AB, in alto a destra rispetto alla stessa Proxima. Il pianeta Proxima b è leggermente più massivo della Terra e orbita nella zona abitabile attorno a Proxima Centauri, laddove la temperatura rende possibile la presenza di acqua allo stato liquido in superficie (Credits: Exo/M. Kornmesser)more
L'immagine è un mosaico composto da una vista della volta celeste sopra il telescopio dell'Eso da 3,5 metri all'Osservatorio La Silla, in Cile, e da immagini delle stelle Proxima Centauri (in basso a destra) e della stella doppia Alpha Centauri AB (in basso a sinistra) scattate dallo Hubble Space Telescope di Nasa ed Esa. Proxima Centauri è la stella più vicina al Sistema solare e vi orbita attorno il pianeta Proxima b, scoperto usando lo strumento Harps del telescopio Eso (Credits: Lco/Eso/Esa/Nasa/M. Zamani)more
L'infografica mostra un confronto tra l'orbita del pianeta attorno a Proxima Centauri (Proxima b) e una regione delle stesse dimensioni nel Sistema solare. Proxima Centauri è più piccola e fredda del Sole, e l'orbita del pianeta è molto più vicina alla stella rispetto a quella di Mercurio. Di conseguenza, il pianeta è all'interno della cosiddetta zona abitabile, dove è teoricamente possibile trovare acqua allo stato liquido in superficie (Credits: Eso/M. Kornmesser/G. Coleman)more
L'illustrazione mostra il pianeta Proxima b in orbita attorno alla nana rossa Proxima Centauri, la più vicina al nostro Sistema solare. È visibile anche la stella doppia Alpha Centuari AB, tra il pianeta e Proxima Centauri (Credits: Eso/M. Kornmesser)more
L'immagine del cielo attorno alla stella doppia Alpha Centauri AB mostra anche la nana rossa Proxima Centauri, molto meno luminosa. L'immagine è stata composta assemblando fotografie scattate durante la missione Digitized Sky Survey 2. L'alone blu attorno ad Alpha Centauri AB è un artefatto dovuto al processo di elaborazione dell'immagine: la stella, in realtà, è di colore giallo pallido, come il Sole (Credits: Digitized Sky Survey 2; Acknowledgement: Davide De Martin/Mahdi Zamani)more

Tra tutti gli esopianeti scoperti finora, eccone uno davvero degno di nota. E non solo perché la sua massa è estremamente simile a quella della Terra (1,3 volte quella del nostro pianeta, per la precisione), o perché la sua temperatura lo rende potenzialmente candidato a ospitare acqua allo stato liquido in superficie. La grossa novità è che è estremamente vicino: Proxima b, questo il nome del pianeta roccioso, orbita infatti attorno a Proxima Centauri, la stella più vicina al nostro Sole, a circa quattro anni luce dal Sistema solare. A darne la notizia, sulle pagine di Nature, l’équipe di Guillem Anglada-Escudé, che ha messo insieme le misure raccolte da due telescopi dello European Southern Observatory (Eso) tra il 2000 e il 2014 e altre osservazioni raccolte nel periodo gennaio-marzo 2016.

Gli scienziati, in particolare, hanno analizzato le cosiddette misure Doppler, utili per calcolare piccoli spostamenti di una stella dovuti alla forza gravitazionale di eventuali pianeti che vi orbitano attorno. Stando alle osservazioni dei ricercatori, vicino a Proxima Centauri si troverebbe un pianeta caldo dalla massa simile a quella terrestre, il cui periodo orbitale sarebbe di poco più di undici giorni. Il pianeta, per la precisione, disterebbe circa 7,5 milioni di chilometri dalla stella – giusto per un confronto, ricordiamo che la Terra dista dal Sole circa 150 milioni di chilometri. Il periodo orbitale, dicono ancora gli scienziati, fa sì che Proxima b si trovi nella cosiddetta zona temperata, il che fa sì che il pianeta potrebbe, almeno in linea teorica, ospitare acqua liquida sulla sua superficie.

In realtà, ne sappiamo ancora troppo poco: la potenziale abitabilità del pianeta roccioso è oggetto di dibattito, e saranno necessarie ulteriori osservazioni della sua atmosfera per sciogliere le riserve in merito. C’è da considerare, inoltre, che la vicinanza con la stella fa sì che il pianeta sia molto probabilmente bersagliato da flussi di raggi X molto più forti di quelli che arrivano sulla Terra dal Sole. Al momento non è noto se Proxima b sia dotato di un campo magnetico capace di schermarlo da tali radiazioni, come avviene per il nostro pianeta. “Nei prossimi secoli, certamente il genere umano potrebbe provare a esplorare il pianeta con dei robot”, spiega Artie Hazas in un pezzo che accompagna l’articolo scientifico. “Proxima Centauri vivrà centinaia o migliaia di volte più del nostro Sole. Quindi, eventuali forme di vita sul pianeta [o la nostra, nel caso decidessimo di trasferirci lassù, nda], potrebbero evolversi a lungo anche dopo lo spegnimento del Sole”.

Via: Wired.it

Sandro Iannaccone

Giornalista a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. È laureato in fisica teorica e collabora con le testate La Repubblica, Wired, L’Espresso, D-La Repubblica.

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