Cosa succede durante un’eclissi solare ibrida

È in arrivo un evento astronomico più unico che raro. Il 20 aprile prossimo, infatti, ci sarà la prima eclissi solare di quest’anno. Ma non solo: sarà un’eclissi solare ibrida, un fenomeno particolare che si verifica circa una volta ogni decennio. Anche se visibile solamente per i pochi fortunati che si troveranno in un’area ristretta del globo, ossia Australia e stati oceanici, l’eclissi solare ibrida è un evento celeste comunque spettacolare e molto interessante e, quindi, da non perdere. Ecco nel dettaglio cosa succederà il 20 aprile, come prepararsi al meglio e come fare per poter ammirare questo rarissimo fenomeno.


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Eclissi solare: i diversi tipi

Alla domanda su quante tipologie di eclissi solari esistono, la maggior parte delle persone risponderà:3. La prima, la più comune e la meno suggestiva, è l’eclissi solare parziale, ossia quando la Luna passa tra il Sole e la Terra, ma non essendo perfettamente allineati riesce ad oscurare solo una parte del Sole; c’è poi l’eclissi solare anulare, che si verifica quando il nostro satellite, passando tra il Sole e la Terra nel punto più vicino o più lontano a noi, oscura il disco solare, tranne un anello esterno (o anello di fuoco) e, infine, la terza è l’eclissi solare totale, che si verifica quando la Luna passa tra il Sole e la Terra, oscurando completamente la nostra stella. Esiste, tuttavia, un quarto tipo di eclissi, il più raro in assoluto: l’eclissi solare ibrida che, in parole semplici, combina le eclissi appena descritte.

Eclissi solare ibrida

In particolare, l’eclissi solare ibrida si verifica quando l’eclissi cambia da anulare a totale e torna poi indietro (quindi da totale ad anulare), in base al punto geografico da cui viene osservata e alla posizione del nostro satellite. Poiché la superficie terrestre è curva, spiega la Nasa, a volte un’eclissi può passare da anulare a totale mentre l’ombra della Luna si sposta attraverso il globo. “Pertanto, gli osservatori in diversi punti del percorso dell’eclissi possono sperimentare fenomeni diversi”, spiegano da Space.com. “Ad esempio, se guardi un’eclissi di Sole ibrida all’alba o al tramonto potresti vedere un breve anello di fuoco. Se la guardi a mezzogiorno, quindi nel punto centrale del percorso dell’eclissi attraverso la superficie della Terra, osserverai la totalità. È quindi impossibile sperimentare sia un’eclissi solare anulare che totale durante un evento ibrido: devi fare una scelta”.

Un fenomeno raro

Le eclissi solari ibride, per le loro condizioni estremamente peculiari, sono eventi davvero molto rari: basta pensare che delle 224 eclissi del 21esimo secolo solo 7 sono state ibride. L’ultima, per esempio, si è verificata il 3 novembre 2013, mentre la prossima, che avverrà a giorni, si verificherà nell’emisfero australe e passerà da anulare a totale e viceversa in due punti specifici, entrambi in località remote dell’oceano. Quindi, a tutti gli effetti, questa sarà vissuta come eclissi solare totale in Australia occidentale, Timor orientale e Papua occidentale, mentre come parziale nel sud-est asiatico, India, Filippine e Nuova Zelanda.

Come osservarla

Come specificato sul sito Timeanddate, l’eclissi parziale comincerà alle 3:34 ora italiana, mentre quella totale alle 4:37. Il massimo dell’eclissi si raggiungerà alle 6:16, mentre l’uscita della fase totale alle 07:56 e la fine dell’eclissi parziale alle 08.59. La durata complessiva dell’eclissi solare ibrida sarà di 199 minuti. Mentre circa 690milioni di persone potranno osservare almeno una parte dell’eclissi, ad ammirare la fase più spettacolare del fenomeno, l’anulare o la totale, saranno davvero in pochi: solo lo 0,004% della popolazione mondiale (375mila persone circa). Per i molti sfortunati, tuttavia, saranno disponibili dirette streaming che permetteranno di seguire ogni passo di questo rarissimo fenomeno, come per esempio quella organizzata da timeanddate, in collaborazione con il Perth Observatory.

Via: Wired.it

Credits immagine: Jongsun Lee su Unsplash

Marta Musso

Laureata in Scienze Naturali alla Sapienza di Roma con una tesi in biologia marina, ha sempre avuto il pallino della scrittura. Curiosa e armata del suo bagaglio di conoscenze, si è lanciata nel mondo del giornalismo e della divulgazione scientifica. “In fin dei conti giocare con le parole è un po' come giocare con gli elementi chimici”.

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