La missione ExoMars dell’Agenzia spaziale europea in collaborazione con la russa Roscomos è partita. Come da programma oggi alle 10:31 dalla base del cosmodromo di Baikonur, in Kazakhstan, è partita la sonda doppia diretta verso Marte per capire se il Pianeta Rosso abbia mai potuto ospitare la vita.
Doppia perché la missione (a fortissima partecipazione italiana) conta un orbiter, il Trace Gas Orbiter, e un modulo per la discesa sul pianeta, il lander Schiaparelli. L’arrivo nei dintorni del pianeta per l’uno e sulla superficie per l’altro (entro dicembre) serviranno a dimostrare come anche l’Europa (e non solo gli Usa) abbia a disposizione le tecnologie necessarie per arrivare e atterrare in maniera controllata sul pianeta.
Ma la missione non avrà solo uno scopo dimostrativo: la suite di strumenti a bordo dell’orbiter e del lander servirà anche per capire come sia fatta l’atmosfera marziana (andando soprattutto alla ricerca dei gas presenti in piccole percentuali), quali siano i valori di temperatura e pressione, per rivelare la presenza di venti, misurare le radiazioni e a studiare la presenza e localizzazione dell’acqua. Tutte le informazioni raccolte, insieme alle immagini catturate dal lander durante la discesa e dall’orbiter, serviranno a capire i fenomeni geologici del pianeta. Ma soprattutto a capire se Marte sia stato testimone di fenomeni biologici. Per questo uno dei principali ricercati dalla missione sarà il metano.
Credits immagine: ESA/ATG medialab
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